Carə Cate e Zapp, ho visto nelle news della Statale che sul Journal of Royal Society Interface avete pubblicato un modello che simula la variazione di temperatura corporea dei pipistrelli, che li protegge dalle infezioni virali:

- Abbiamo dimostrato che il torpore quotidiano contribuisce anche a una riduzione della risposta immunitaria, prevenendo i rischi correlati a una infiammazione cronica” – spiega Caterina La Porta. “Il nostro modello di interazione tra virus e risposta immunitaria presenta interessanti caratteristiche matematiche che mostrano come un attrattore quasi periodico non caotico rende il sistema più robusto contro le perturbazioni del ciclo sonno/veglia” – conclude Stefano Zapperi.
ma ho accesso solo all’abstract del paper. Non me l’avete mandato perché sospettate che mi farebbe venire il torpore?
Dispetti a parte, mi avete ricordato l’inizio della pandemia. Per la cura a casa, l’Agenzia europea del farmaco, l’Aifa, istituti di sanità e l’Oms (p. 3) raccomandavano il paracetamolo o un altro antipiretico al posto di anti-infiammatori come l’idrossiclorochina.
Stessa raccomandazione dopo il vaccino. Si vede che dobbiamo fare come i pipistrelli: star torpidi e freschi per calmare il sistema immunitario andato in over-drive, ma senza deprimerlo.
Agg. 04/08: ieri ho ricevuto il paper. Il modello simula come reagiscono l’organismo ospite e l’invasore per cui l’infezione è cronica ma non patologica. Ne contiene altri a bambole russe, e alla fine un secondo modello fa da controfattuale al primo.
Sarebbe un “modello semplice”, ma il sistema immunitario è di due tipi (litico e non litico); la velocità dell’infezione (quanto si moltiplicano i virioni e aumenta la carica virale) varia con le specie di virus; la forbice delle temperature varia con le specie di pipistrelli; se durante il torpore o in volo – possono passare da 20 a 40 °C, non immaginavo.
“Semplice” per chi fa ricerca al Center for Complexity & Biosystems, insomma…
Un caldo da morire
Carɜ – no? – Climalteranti,
Spero che siate torpidi e al fresco. Approfittatene perché su Nature Communications Danny Bressler, un dottorando in sviluppo sostenibile all’università Columbia, propone di modificare il modello economico DICE-2016 IAM, quello di Nordhaus per capirci.
Nel suo DICE-ERM per una “politica climatica ottimale”, usa ricerche aggiornate sugli impatti del clima – la bibliografia è spettacolare, ho trovato 40 referenze in una sola frase! – e aggiunge il costo della mortalità da carbonio (MCC in inglese) dovuta all’aumento delle temperature.
In soldoni – se così posso esprimermi – cerca di stimare
- i decessi causati dalle emissioni delle tonnellate di CO2 aggiunte
o detratte da quelle del 2020. Se l’anno scorso si rimuoveva/aggiungeva la CO2 emessa in un anno da una centrale a carbone in USA – in media 4.434 tonnellate – si salvano 904 vite o si causano 904 morti in eccesso dal 2020 al 2100.
Per certi versi era ora che qualcuno se ne occupasse, i decessi non contribuiscono al PIL e per molti economisti è difficile farli rientrare nel costo sociale carbonio (SCC in inglese). Per altri versi, pubblicare ‘sta roba in mezzo a ondate di calore, mentre nell’emisfero nord la gente va in vacanza con mezzi che emettono gas climalteranti a manetta, è da sadico.
D’altronde oltre a fare il ricercatore a Harvard, era stato stagista
at Goldman Sachs and The Onion…
Grassetto e link nell’originale, almeno le priorità sono chiare.
Comunque con alcuni assunti eroici, “criteri idealizzati” e ampi intervalli di confidenza, arriva a questo risultato
- Incorporare i costi della mortalità aumenta l’SCC del 2020 da $37 a $258 [da −$69 a $545] per tonnellata nello scenario di riferimento per le emissioni.
Se una vita vale $1 milione come minimo (“low-end scenario”, e ho arrotondato per difetto) e si decarbonizza l’economia entro il 2050, si risparmiano 74 milioni di vite entro il 2100, e $74 trilioni.
Divulgazione dell’autore su Twitter, inframmezzata a una lunga, lunghissima rassegna stampa.
Nel Gansu, intanto
Caro ing. Massa,
aveva proposto di costruire, con eventuali finanziamenti europei, un prototipo di reattore nucleare a sali fusi alimentato al torio – ne avevamo discusso a lungo qui. Su Repubblica, Gianluca Modolo scriveva l’altro ieri che nel 2030 uno entrerà in funzione nel 2030 in Cina vicino a Wuwei, in una zona desertica:
- “Reattori più piccoli, come questo – tre metri di altezza e due e mezzo di larghezza – hanno vantaggi significativi in termini di efficienza e flessibilità”, ha commentato il professor Yan Rui in un articolo pubblicato la settimana scorsa sulla rivista cinese Nuclear Techniques e firmato assieme ai colleghi dell’Istituto di Fisica applicata di Shanghai che stanno portando avanti il progetto. […] Ora i lavori sono praticamente finiti e a settembre partiranno i primi test.
Detto così sembra già una centrale. In realtà a settembre iniziano i test con un prototipo da 2 megawatt. Fonte della notizia: South China Morning Post, ripreso da New Atlas, Live Science, Global Construction Review etc.
Abstract in inglese del paper su Nuclear Techniques, paper gratuito in cinese, ma forse se usa Translate Google…
Help!
Car* passanti,
nelle statistiche di wordpress, ho visto che ci sono 20-25 visite/giorno nell’archivio dell’oca s. dove i commenti sono chiusi. Se trovate link rotti e strafalcioni, me lo dite qui per favore?
Grazie.
“ho visto che ci sono 20-25 visite al giorno nell’archivio dell’oca s”
Non sarà (anche) per il fatto che il trasloco coi link all’archivio appare prima (più in alto) di qualsiasi post anche nuovo?
Magari invece qualcuno rilegge spesso, chissà
"Mi piace""Mi piace"
Non ho idea, Cimpy. Ci vado un paio di volte alla settimana per aggiornare i link interni, ma ci metterò una vita. Se chi ci capita più spesso mi aiuta, faccio prima.
"Mi piace""Mi piace"
Qualche visita sarà mia, ma non è dovuto all’archivio posto in alto. Poichè è interessante leggere la cronologia di bufale e argomenti vari (es. biodinamica e Demeter già comparivano su OggiScienza 3 anni addietro) mi sono organizzato con estensione del browser che mi permette di fare ricerche multiple contemporaneamente su (assieme ad altri siti come BUTAC):
https://archivio.ocasapiens.org/?s=searchTerms
https://ocasapiens.org/?s=searchTerms
https://oggiscienza.it/category/rubriche/il-parco-delle-bufale/?s=searchTerms
Su ‘Ancora sul nucleare’ il link ‘le mappe del complottismo’ mi rimanda ‘errore contattare server pvnmtt.it’. Però è un impresa titanica considerato che l’OcaS non lesina i link. Mi pare di capire che esistono soluzioni per questo problema, sono già state prese in considerazione?
https://wordpress.org/plugins/tags/broken-links/
Comunque se mi capita… C’è da usare ‘Contatti’ per eventuali segnalazioni?
PS: su nucleare e CCS (o CCUS) faccio fatica a trovare la quadra, mentre sul SCC mi è capitato di leggere recente articolo su LaVoce.info (tag: transizione energetica’). Da un lato trovo più che positivo e sacrosanto inserire questa voce nell’equazione, dall’altro non vorrei fosse oggetto di strumentalizzazioni di parte. Parere di primo acchito.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie, M.M. sì, può usare “Contatti”
Il sito della mappa è scomparso e non sembra che Matteo P. ne abbia creato un altro.
Adesso provo il plugin, magari riesco ad accelerare i restauri.
"Mi piace""Mi piace"
Cara Sig.ra Coynaud, sarebbe davvero interessante sapere che “parametri” immunologici sono stati analizzati dal modello matematico per arrivare a quelle conclusioni sui pipistrelli. Absit iniuria verbis ma non di rado coi modelli matematici si ottiene ciò che si vuole dimostrare.
In tutta franchezza sono convinto che, come al solito, la realtà sia molto più complessa. La temperatura potrebbe pure avere una certa influenza, tutto è possibile, però ci sono tanti altri fattori di cui tenere conto, come riportato in questo articolo: https://www.nature.com/articles/s41586-020-03128-0
Cordialità.
"Mi piace""Mi piace"
Infatti vorrei vedere il paper.
Gli autori sono partiti dai big data – gli studi sulle specie di pipistrelli portatori sani – per vedere se reggeva l’ipotesi della variazione della temperatura come un fattore di “controllo dell’infezione”. Hanno fatto un modello per interpretarli, ma dubito che sia del tipo “poniamo una mucca tonda”. Stefano Zapperi è un fisico teorico, ma si occupa di biofisica e biodinamica cellulare da decenni, Rita Fumagalli e Caterina La Porta sono entrambe biologhe, più teorica la prima, più sperimentale la seconda.
"Mi piace""Mi piace"
Ho letto il paper, ALB56, e nel post ho aggiunto alcuni dei parametri immunologici simulati nel modello.
"Mi piace""Mi piace"
Gent.ma Sig.ra Coynaud,
grazie per le delucidazioni. Esistono in effetti modelli matematici per valutare le risposte immuni antivirali litiche e non litiche (terminologia invero “un pochino” generica, soprattutto al giorno d’oggi), tipo:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11923114/
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0377042705000828
Approfitto della sua disponibilità per farLe un’ulteriore domanda: i dati sui pipistrelli sono originali degli autori o desunti da database?
Grazie.
Cordialità
ALB56
"Mi piace""Mi piace"
Sono tratti da circa 1400 paper (con il data mining è diventato facile!). Da qui la suddivisione in litiche-non litiche, una delle semplificazioni dovute ai dati disponibili. Come diceva l’articolo di Nature che lei citava, nonostante Ebola, la Sars ecc. le ricerche sono finanziate poco e a singhiozzo…
"Mi piace""Mi piace"
Grazie!
ALB56
"Mi piace""Mi piace"