Su La Verità del 28 ottobre scorso, usciva “Non sono i tassi di CO2 (sic) a influenzare le temperature ma l’esatto opposto”, un’intervista (nota 1) a Demetris Koutsoyiannis, noto in Italia dal 2012 per le tesi ABCD (Anything But Carbon Dioxyde) sui cambiamenti climatici.
E più noto dal 2019 quale invitato a tenere una conferenza in tema e in cambio di ospitalità per un mese al prestigioso Collegio Ghisleri della prestigiosa università di Bologna.
(Grazie a Stefano Caserini et altri amici che me l’avevano segnalata e scusate il ritardo. E’ che un po’ come tutti, non solo ad Action Aid, dal 7 ottobre avevo altro/altri a cui pensare…)
All’intervistatore debordante di approvazione, l’ingegnere nonché professore in pensione del Politecnico di Atene riassume la propria opera più recente (nota 2), e idee venutegli in mente dopo che l’invito era stato rimandato a data tuttora da destinarsi.
Tornato in Grecia, ha studiato la storia del Ventennio, quella contemporanea e
“confrontato le pratiche storiche fasciste con l’attivismo moderno, che di tutta evidenza viola la Costituzione italiana, il cui articolo 33 dice che libere sono l’arte e la scienza e libero è il loro insegnamento.”
Lo deplora con opinioni politiche in libertà.
Nel 2019 infatti, era stato “preso a pesci in faccia”, vittima della cancel culture nel senso della censura incostituzionale di cui la prima domanda dell’intervista gli consente di descrivere a lungo il preambolo.
“Quella conferenza attrasse l’attenzione di un ordinario quotidiano (La Repubblica) e di un blog ad esso collegato – Oca Sapiens – curato da tale Sylvie Coyaud. […] Il blog dell’Oca, oltre alle solite sciocchezze che si leggono su quel tipo di blog, conteneva diverse “rivelazioni” che erano grossolane bugie.”
(Il blog era collegato al settimanale femminile D-La Repubblica delle donne.)
“Una per tutte?” chiede l’intervistatore di cui farò il nome solo in presenza della mia avvocata.
“L’Oca scriveva che avevo ricevuto un premio del valore di decine di migliaia di dollari ‘da Big Oil & Coal’, cioè dalle multinazionali del petrolio e del carbone. Inoltre forniva istruzioni a professori e studenti dell’università per intraprendere azioni di protesta durante la mia conferenza.”

La memoria lo tradisce?
L’Oca aveva scritto (3) che – stando a un selfie, una foto e alla motivazione che aveva messo sul sito del proprio ateneo – l’ing. Koutsoyiannis aveva ricevuto un Climate Change Award dello Heartland “Big Oil & Coal” Institute, contraffatto e al ribasso. Consisteva in una bottiglia di grappa Cleopatra Amarone Oro e una di Brunello di Montalcino, non i soliti $50.000.
A professori e studenti aveva suggerito forme di protesta usate in altri atenei, da affiggere prima dell’eventuale conferenza e senza disturbarla.
Note
- Gratis in italiano e in inglese sui siti della quello internazionale della fondazione negaiola Clintel, la gloria!
- Recensione in fondo al post “I colori delle Alpi“, con link ad altre in inglese.
- Per i curiosi, i commenti ai miei post del 2019 erano istruttivi (e buffi).
