Ripubblico il riassunto del capitolo 11 “Weather and climate extreme events in a changing climate” del volume 1 del VI rapporto IPCC, intitolato “Cambiamenti climatici 2021: le basi fisico-scientifiche”:
Nel caso fosse troppo sintetico, venerdì Mauro Buonocore – nomen omen – del CMCC e Focal Point nazionale dell’IPCC, aveva mandato alla stampa italiana:
- I cambiamenti climatici sono diffusi, rapidi e si stanno intensificando.
Il comunicato stampa ufficiale dell’IPCC, in italiano
Il rapporto spiegato dagli scienziati italiani
Gli avanzamenti della scienza, i contenuti principali su eventi estremi e riscaldamento globale, il rapporto con la pandemia
I messaggi principali del rapporto
Dalle osservazioni del clima passato agli scenari futuri, una rassegna estesa dei contenuti del rapporto IPCC
Spero che Mauro abbia spedito il malloppo al Presidente del Consiglio. Come scriveva ieri Ferdinando Cotugno su Domani:
- Il governo deve ancora nominare il suo inviato per il clima, figura istituita con un decreto legge dal governo e voluta da Draghi in persona, per l’inquietudine della diplomazia europea sulla debolezza italiana nelle negoziazioni.
- Il ruolo dell’Italia è centrale per il G20, avendo la presidenza, e per la Cop26 di Glasgow, essendo il paese organizzatore. La figura sarà scelta da Di Maio e Cingolani, la nomina sembra andare per le lunghe e il tempo che manca a questi eventi è ormai pochissimo.
Forse Domani sta candidando l’ing. Francesco Ramella dell’Istituto Bruno Leoni, il suo editorialista negaiolo?
Per chi pensa come lui, Bjorn Lomborg, Roger Pielke Jr, Michael Shellenberger e altri mercanti di dubbio, che gli eventi meteo estremi stanno diminuendo, raccomando le figure per regioni a p. 13 del Summary for policymakers. E’ la novità principale, trovo, c’è anche un Atlante sul quale visualizzare le proiezioni regionali in base a ogni scenario.
Per chi s’è perso le puntate precedenti, raccomanderei il capitolo 1 a.k.a. “Ve l’avevo detto io”, ma non è ancora impaginato.
Recensioni gratis
Jeff Tollefson, Nature; Tommaso Perrone ed Emanuele Bompan, Lifegate; Annalisa Cherchi et al., Scienza in rete; Ken Rice, And then there’s physics
Più politiche
Fiona Harvey e Fiona Harvey bis, Damian Carrington e Damian Carrington bis, First dog on the Moon, The Guardian; The Economist
Più tecniche
Real Climate group, introduzione; Gavin Schmidt, sei punti chiave; Gavin Schmidt sul CMIP6 multi-model ensemble e l’ECS; Michael “Mike” Mann, breve confronto tra mazze da hockey 1999 e 2021) e Piers Forster et al. su quando si raggiunge +1,5 °C, Real Climate
Fuori classe
Carbon Brief, analisi approfondita del volume 1 – quasi 4000 pagine – e delle differenze con quello del 2013, soprattutto per quanto riguarda le proiezioni degli impatti nei vari scenari. Lunga ma sostanziosa.
(cont. eventualmente)
“Per chi pensa, come lui, che gli eventi meteo estremi stanno diminuendo”
È che questi espertoni come lui confondono sempre scientemente cause (l’evento meteo estremo) con effetti (i danni sul territorio). Di solito questa differenza la si impara in età pre-scolare…
Tu pensa, per es., che se uno degli eventi di precipitazione estrema avvenuti questa estate in Svizzera – con intensità di pioggia che avevano periodi di ritorno di molti decenni e dove si è lavorato moltissimo in termini di prevenzione, riducendo la vulnerabilità degli impatti – si fossero verificati 30 o 40 anni fa avrebbero probabilmente causato danni in modo decisamente più esteso.
Però in molti paesi poveri questo aspetto di ridotta vulnerabilità non c’è ancora stato.
E, come ci ricorda il Summary di cui sopra, dobbiamo pur tuttavia prepararci al peggio.
https://www.nature.com/articles/s41558-021-01092-9
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Ramella è dell’Istituto Bruno Leoni, mica si può pretendere…
Il link giusto al tuo thread mi sembra questo – macché, riprovo:
threadreaderapp.com/thread/1416791101940379649.html
Oggi ci si è messo pure Franco Prodi con il solito refrain, nessuno sa di preciso qual è l’effetto serra dei gas serra:
la conoscenza del sistema clima non è ancora tale da poter fare previsioni accurate e attribuire con percentuali precise quanto l’innalzamento delle temperature sia influenzato da cause naturali o provocato dall’uomo
E il clima non farebbe parte “dell’ambiente planetario”. Chissà su che pianeta è andato in pensione…
Fonte:
https://www.quotidiano.net/cronaca/ma-ce-chi-non-crede-allapocalisse-difficile-stimare-limpatto-delluomo-1.6680076
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