Se da piccole le 270 milioni di mucche da latte in giro per il mondo imparassero a usare il bagno, “si potrebbe ridurre notevolmente le sostanze chimiche tossiche e i gas serra prodotti dai liquami bovini”. Un problema enorme,

dice Lindsay Whistance, un’etologa applicata dell’Organic Research Centre, in Gran Bretagna, che cerca di rendere le fattorie meno dannose per l’ambiente e il clima.
Non è l’unica a voler risolvere questo “climate killer conundrum”, scrive David Grimm su Science in una cascata di doppi sensi.
Dopo gli esperimenti promettenti di Jeffrey Rushen e altri studiosi del comportamento animale all’università della British Columbia, otto ricercatori dell’università di Auckland, Nuova Zelanda, e di istituti tedeschi, su Current Biology hanno appena pubblicato i risultati ottenuti con un bagno (sic, “bathroom”) chiamato MooLoo.
- For urination, toileting requires self-control and coordination of a complex chain of behaviors including awareness of bladder fullness, overriding of excretory reflexes, selection of a latrine and intentional relaxation of the external urethral sphincter.
Come i bambini però, con incoraggiamenti equiparabili alle caramelle imparano a trattenersi finché non hanno raggiunto il MooLoo:
- Such self-control provides evidence that animals can learn to respond to and reveal internal experiences via appropriately trained operant behaviors, thereby providing another way to explore their subjective states.
Sono anche esperimenti in psicologia cognitiva, insomma. Nel frattempo proseguono le ricerche sul controllo dello sfintere e sullo sfruttamento sostenibile dei liquami.
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Avevo parlato dei “problemi” di Darja Kanduc, prof. antivax all’università di Bari, insieme a Yehuda Shoenfeld dell’Accademia d’Israele, ben retribuito per denunciare presunti danni dei vaccini nei tribunali. Non si sono lasciati sfuggire l’occasione di produrre un problema sul Sars-Cov-2 e “la sua implicazione per i vaccini”, mi segnala Smut Clyde.
Moreno Colaiacovo se n’è accorto e ha trovato il trucco con l’aiuto di altri nettascienza. Ora il paper aspetta “chiarimenti” su PubPeer insieme ad altri due dell’autrice e altri 13 dell’autore.