Arresa

Linkavo ai tweet di Ong, colleghə e scienziatə di cui mi fido, che spiegavano i propri paper o contestavano quelli altrui. E leggo quelli di amicə. Da un paio di giorni era impossibile, oggi ero così frustrata che mi son iscritta a Twitter. Risultato:

tonyscalari smentisce falsità sul clima scritte da Franco Battaglia non più sul blog di Nicola Porro, il semi-direttore del Giornale, ma su Veritàweb, ancora più di nicchia. E osserva

  • il fatto che una testata che si chiama “La Verità” titoli che il riscaldamento globale è un falso storico conferisce, in questo caso, al negazionismo climatico anche una nota orwelliana-sarcastica.

Un problema in più è che Battaglia non si è mai occupato di clima e non sa a cosa servono gli scenari socio-economici “estremi” sia nell’ottimismo che nel pessimismo, quindi li ritiene sbagliati a priori. Se sapesse l’inglese, potrebbe leggere l’ottimo thread di Andrew “Clima e Nuvole” Dessler, in risposta a un tecnico veterinario che somiglia a Claudio Costa.

Siccome Battaglia mi ha denunciata per diffamazione, provo a rabbonirlo con un complimento. Aveva ripetuto per anni il mantra di BigOil secondo il quale dal 1998 la temperatura media globale era stabile, anzi calava. Ora ha il coraggio di smentirsi postando un grafico la cui curva nera per il “clima sperimentale” dimostra che non è vero.

Certo, il grafico a fianco è troncato nel 2012, così il riscaldamento globale sembra finito, ma non si può chiedere troppo

Parentesi sui vaccini

Il bar tabacchi sotto casa riaprirà lunedì, ci ritroviamo nella pasticceria di fronte (Panarello, ottima). La giovane barista non è ancora vaccinata contro la covid, lo sarà il mese prossimo. “Ma perché? Si ammalano anche i vaccinati”. L’obiezione salta sempre fuori, sul manifesto di oggi Andrea Capocci ci risponde di nuovo, chiaro e pacato come sempre.

Mi ha ricordato una conferenza Cochrane decenni fa. Alessandro Liberati (se non ricordo male) raccomandava a medicə e giornalistə di usare per esempio oltre “nove persone su dieci” al posto di un “numero irreale” come 93,7%.

Senza firma, sospetto Massimo Sandal, Facta ha appena fatto una rassegna di “Ciò che di sbagliato (e ascientifico) è stato detto sui vaccini“. Per fortuna che in Europa gira meno gente armata fino ai denti che in USA…

Le Salon des rétractés

Massimo Sandal scopre geni esilaranti, ho fatto bene ad arrendermi o me li perdevo. (Ne ho altri 23, Massimo, se interessa.)

Su invito della rivista cinese Research in Astronomy & Astrophysics, 23 negaioli dell’effetto serra hanno passato in rassegna 16 stime – su centinaia – dell’irradianza solare totale (TSI) fatte per un quinto nell’Ottocento, 3/5 nel Novecento e il resto in proprio. Sono Willie Soon, la Baliunas, Berglund, Humlum, Legates, Scafetta ecc., dubbivendoli pensionati, dilettanti o noti per aver falsificato dati o cannato tutte le previsioni, pubblicato su riviste predone o su siti compiacenti. Più parenti e amici.

Ci mettono una vita.

Prima di arrivare alla TSI, descrivono a lungo bufale della serie “Il riscaldamento è dovuto al Sole, non all’effetto serra dei gas serra”. Poi si lamentano perché i loro articoli sono stati derisi e/o ritrattati, e in mezzo diffamano chiunque abbia partecipato alla stesura di un rapporto Ipcc vol. 1.

Finita la prima parte dei piagnistei, dicono che il riscaldamento globale in corso nell’emisfero Nord è dovuto all’aumento di quell’irradianza a condizione di stimarla come Scafetta, Zarkhova et al. in articoli ritrattati. Fine della seconda parte dei piagnistei.

Si accorgono che in questo caso la temperatura emisferica andrebbe su e giù a cicli di 11 anni, insieme all’attività solare. Il tentativo di risolvere quel “paradosso” è la parte più comica: ignoti “meccanismi top-down” o “galattici”; un “filtraggio” selettivo del calore da parte degli oceani e roba altrettanto fantasiosa.

Va detto che non è facile trovare un’ipotesi sensata. La TSI è legata all’attività solare che cala da 50 anni e non si vede perché nell’emisfero nord e non altrove, meno radiazione solare arriva e più fa caldo…

Per aggirare l’ostacolo, scelgono poche stazioni meteo in qualche campagna isolata (fig. 17), e in media il riscaldamento svanisce. Per renderlo ciclico servono altri studi…

Seguono illazioni e la terza parte dei piagnistei. Recensione con rimmel di Gareth Jones. Gavin Schmidt è più conciso

***

Ed “Climate Stripes” Hawking ha capito che i periodi di riferimento diversi usati nel VI rapporto Ipcc/vol. 1 fanno casiconfusione, e spiega perché servono.

Kevin Trenberth ha scritto un bell’articolo per The Conversation, in breve: per il clima “piccole differenze possono avere gravi conseguenze”.

(Ho fatto male ad arrendermi, imparo cose e mi diverto invece di sistemare l’archivio.)

***

Si può firmare qui l’appello rivolto a Draghi e ai governi europei per un ponte aereo come quello britannico per gli/ le afganə che rischiano rappresaglie. E’ appoggiato anche da Action Aid, ma preciso che in questo momento nelle città – da quello che sappiamo – lo staff e i/le volontarə delle Ong mediche e umanitarie, locali e internazionali, non sono ostacolatə.

Non sappiamo cosa succede altrove e forse non durerà. Intanto non sarebbe meglio se all’andata gli aerei portassero medicinali, cibo, coperte, tende, kit igienici, vaccini pediatrici e anti-covid? Anche solo per le Ong accreditate? Anche solo per guadagnare un po’ di tempo?

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