Si sapeva che i ricercatori del Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici stavano complicando i propri modelli per renderli “ad alta definizione”, ma Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane è un po’ una sorpresa lo stesso.
L’anno scorso avevano pubblicato un rapporto sui rischi nazionali. Non pensavo fossero già collaudati modelli ad “altissima definizione” (2km) per singole città e periferie. E consentivano già analisi “personalizzate”, come scrive Donatella Spano nell’introduzione.
Il contesto idrogeologico, edilizio, economico e politico di Milano non è paragonabile a quello di Roma o Venezia, però
Realtà molto diverse accomunate soprattutto da tre aspetti:
- le temperature sono aumentate negli ultimi trent’anni e continuano a farlo in tutte le città
- tutti gli scenari evidenziano rischi crescenti per ondate di calore e alluvioni urbane
- pur nella loro diversità, gli scenari di tutte le città mostrano che le strategie di adattamento riducono la portata degli impatti negativi, soprattutto per la mortalità legata a ondate di calore.
Chapeau. E anche per i livelli di divulgazione:
- comunicato stampa
- sunto della curatrice Donatella Spano, sempre molto misurata
- schede per città, con solo lo “scenario intermedio” RCP 4.5, cioè +2 °C a fine secolo
- sito del rapporto – lavori in corso
Il rapporto è stato presentato stamattina, per la rassegna stampa rimando a quella del CMCC su Twitter.
Pubblicarlo durante una campagna elettorale in cinque città su sei significa dare un giudizio su quello che i sindaci (non) hanno fatto per ridurre i rischi e su quello che i candidati (non) s’impegnano a fare.

Qui il candidato Luca Bernardo, un pediatra detto “il pistolero”, ha parlato solo per lamentare che i tre partiti di destra non gli davano i soldi promessi e, in una lettera alla Verità, per dare dei “pistola” agli elettori del suo rivale.
Poteva almeno dire che avrebbe piantato alberi, riscuotono una maggioranza bulgara…
A Sesto San Giovanni dove le isole sono le più calde, il sindaco di destra ha eliminato gli adattamenti installati dal suo predecessore di centro-sinistra. Dal 2017, niente più piazzette con banchi, parasole, fontanelle e persino qualche sprinkler dove sostare d’estate per riprendersi dal catrame che fonde sui marciapiedi, dall’ozono che “toglie il fiato” o aspettare che passi il capogiro (ho la pressione bassa…)
[…] per la Città di Milano è stata inoltre effettuata una modellazione climatica alla elevatissima risoluzione spaziale di 2 km e temporale di 1 hr. Le successive analisi in termini di piogge estreme hanno avuto un buon riscontro con i dati osservativi e, al contempo, hanno suggerito l’inadeguatezza di dataset di precipitazione meno risoluti per le problematiche connesse agli eventi alluvionali.
Sulla mappa si vede perfino il rischio di allagamento (massimo 30 centimetri) per piazza Wagner, mica solo per piazza Duomo o il Castello.
On Topic
Un po’ incavolati, Rupert Way e altri economisti di Oxford si sono chiesti: come mai i modelli economici (IAMs) sopravalutano quasi sempre i costi delle rinnovabili e la durata del periodo di transizione:
Considering their central role in guiding energy investment decisions and climate policy, the consequences of such systematic bias in modelling projections are alarming.
‘Nfetti…
Riposta poco lusinghiera per i loro colleghi e confortante per gli ambientalisti: di questo passo, possiamo decarbonizzare entro 25 anni e rispetto a fossili e nucleare, risparmiare pure $trilioni sulla bolletta… Abstract di David Roberts.