Salvo traveggole sincrone dei telescopi spaziali XMM Newton e Chandra X, Rosanne Di Stefano et al. hanno avvistato un “candidato” pianeta in una galassia del vicinato.

Quasi nel centro della Messier 51 c’è la pulsar M51-ULS-1, una fonte binaria “ultraluminosa e supermorbida” di raggi X. Ogni tanto la sua luminosità si attenua per una variabilità intrinseca o un addensamento di polveri e gas che cambiano i “colori” dei suoi raggi X.
Ma se l’ombra in transito è netta, disegna un cerchio simile a quello di un’eclisse, i “colori” dei raggi X sullo sfondo restano stabili, il corpo celeste non ha le caratteristiche di una nana bruna o bianca, ma di uno più familiare a noi terrestri?

If it looks like a duck, swims like a duck and quacks like a duck, then…
- La massa in transito è un possibile “extropianeta” che chiamiamo M51-1 (M51-ULS-1),
scrivono Rosanne Di Stefano et al., di cui calcoliamo la dimensione, circa un Saturno, la distanza dalla pulsar, alcune decine di volte quella fra la Terra e il Sole, il periodo orbitale, circa 70 anni.
Con molte incertezze fino al prossimo avvistamento.
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Succede da almeno 20 anni. Ogni volta che dei ricercatori dicono di aver misurato la superconduttività di un materiale a temperatura ambiente, qualcosa non quadra.
Su Science, Robert Service riassume i dubbi sui risultati – non riproducibili finora – pubblicati un anno fa su Nature, dal gruppo di fisici coordinati da Randa Dias.
Forse i sospetti di frode non sono giustificati, ma Dias rifiuta di condividere i dati, contrariamente a quanto scriveva su Nature, perché avrebbe chiesto uno o più brevetti. Brutto segno:
30 August 2021 – Editor’s Note:
I redattori di Nature sono stati informati di restrizioni non dichiarate dell’accesso ai dati sottostanti… Lavoriamo con gli autori per correggere la dichiarazione sulla disponibilità dei dati.