Clima: energia, politica e sesso

Mentre scrivo la recensione di Sex and the Climate, escono Nature, Ecoscienza, Le Scienze e tout se tient…

“The heat is on” a caratteri cubitali sulla copertina di Nature rimanda a “Burning plasma achieved in inertial fusion” di Zylstra, Hurricane – nice name! – e moltissimi altri, e a “Design of inertial fusion implosions reaching the burning plasma regime” (gli ingredienti e la ricetta, per così dire) degli stessi autori del Lawrence Livermore National Lab.

Hanno ottenuto una fusione che si auto-riscalda “in eccesso del lavoro meccanico iniettato per produrre le implosioni” iniziali nella capsula con dentro il “carburante” di deuterio e trizio.

Se fosse solo quello, ci erano già arrivati i cinesi. Invece

  • un sottoinsieme di esperimenti sembrano [“appear”] aver attraversato il confine dell’auto-riscaldamento statico, dove il riscaldamento da fusione supera l’energia persa in radiazione e conduzione.

Grassetto mio. Gli autori sono cauti e il fisico Nigel Woolsey ne tiene conto, ma scrive che questi esperimenti sono “una pietra miliare”,

  • l’evidenza cruciale che il plasma può fornire il proprio calore.

Mentre la fusione avanza a passo di lumaca, un paper annuncia “Centimetre-scale perovskite solar cells with fill factors of more than 86 per cent“. Oltre 86% in condizioni ideali, certo, ma fino a ieri il 50% sembrava già tanto.

Sulla copertina di Le Scienze, il titolone “Corsa alla fusione” rimanda all’articolo di Philip Ball che avevo segnalato. Sotto la copertina, Telmo Pievani denuncia “l’ingiustizia dei vaccini” contro il covid, e l’antropologo Giorgio Manzi, altro divulgatore brillante, aggiorna sull’H. sapiens come fanno gli autori di tre paper di Nature.

(O.T. Nei database, Artem Babaian et al. hanno scoperto circa 135 mila virus “nuovi”, di cui 9 coronavirus.)

E il sesso, è solo putaclic?

Calma…

Ecoscienza è la rivista dell’Arpae Emilia-Romagna che raccomando ogni tanto perché è gratis e fa vedere in concreto come un’agenzia pubblica “ascolta gli scienziati” e reagisce alla crisi climatica e ambientale.

Il numero di febbraio parla degli impegni presi alla Cop26 e delle loro implicazioni, in particolare con “Dopo la conferenza: le sfide partono ora” di Stefano Caserini.

L’autore di “Sex and the Climate. Quello che nessuno vi ha mai spiegato sul cambiamento climatico”. Ma cosa gli è venuto in mente?

Bisognerebbe chiederglielo, comunque era ora che qualcuno ne scrivesse. Nei rapporti dell’IPCC (vol. II – impatti e mitigazione), neanche un accenno in trent’anni. E poi ci si meraviglia quando i sondaggi rivelano un tasso elevato di ansia giovanile…

La crisi si ripercuote su questioni intime, decisioni personali, progetti di vita. Suscita conflitti nelle coppie tra chi pensa che sia una bufala e chi si preoccupa per il futuro. Chi vuole abitare in montagna e chi in riva al mare. Chi vuole figli e chi no.

E vogliam mettere gli effetti delle ondate di calore sulla libido? Oltre i 35 °C di temperatura di bulbo umido

Di cooosa?

Quel esprit mal tourné!

Oltre i 35 °C tibiù, dicevo, perfino le persone giovani e sane faticano a respirare, soffrono di vertigini, svengono e se si agitano rischiano un coccolone…

E che dire dell’alluvione che porta via l’auto da un parcheggio discreto o il divano in strada sul più bello? Dell’incendio a centinaia di chilometri di distanza che distrugge un palo della luce e il ventilatore salvavita dell’amante con la pressione bassa non gira più, in frigo le bibite intiepidiscono e i ghiaccioli si sciolgono?

Il libro spiega come mitigare il rischio di questi eventi avversi. (Ce ne sono di peggiori: siccità protratte, tifoni a ripetizione, carestie, conflitti, migrazioni ecc. ma sono fuori tema…)

Comunque c’erano i lockdown e la Dad, Stefano non doveva pendolare tra Lodi e il PoliMi su treni che un po’ ci sono e un po’ no. Avrà pensato di fare una rassegna degli studi di sessuologia climatica usciti nelle riviste scientifiche. Da lettore onnivoro, ha trovato nei romanzi esempi di amori contrariati da eventi estremi, e in saggi di psicologia e filosofia esempi di consapevolezza di sé e di comprensione dell’altr* offuscate dal desiderio…

Poi ha dedicato questa ricerca

  • A chi ci prova ancora, nonostante tutto.

Chi sfoglia i saggi in libreria per “farsi un’idea”, non si lasci ingannare dai titoli di certi capitoli, o da eserghi simili a quelli dei feuilleton ottocenteschi. A prima vista non sembra, ma è un libretto colto.

Sul lato pratico – gli ingegneri vogliono risolvere i problemi – un capitolo fornisce esempi di come abbordare o no la crisi climatica con persone attraenti appena incontrate.

Un po’ come una posta del cuore…

Non sono più in grado di collaudare i consigli, però ne ho dedotto che il miglior modo di intrecciare relazioni affettive di breve o lungo corso sia di andare alle manifestazioni, fermarsi dopo a chiacchierare evitando discorsi da nerd.

(Plus ça change… penserà chi c’era nel ’68.)

Va bene accennare con un sorriso all’isola di calore urbana per proporre un gelato sotto gli alberi del parco. Non vanno bene la sensibilità del clima all’equilibrio, l’Ocean heat content sotto i 200 metri di profondità, un martellamento di statistiche e dati che neanche Greta a Davos.

Gli esempi dissuasivi sono esilaranti. Mi hanno ricordato ascoltatori che telefonavano in radio dopo le Oche e attaccavano bottoni per ore. Al contempo trasmettono in modo indolore un’informazione scientificamente corretta.

Sex and the Climate è anche un esperimento linguistico, insieme un divertissement e un tentativo di spiegare come funziona il clima a chi ne sa poco o niente. Il prof. Caserini sembra essersi appropriato del linguaggio poco aulico dei suoi studenti e averlo mescolato con il “parlato” dei suoi spettacoli. Per una boomer come me, il risultato è tanto più comico che contrasta con il gergo tecnico delle note bibliografiche in fondo alla pagina.

Ne viene fuori un libro allegro che smentisce l’accusa di pessimismo fatta a certi articoli di Stefano su Climalteranti. E’ convinto che nella vita l’amore – nelle sue varie forme – è così necessario che ci spronerà a salvare il mondo.

E per San Valentino costa meno dei cioccolatini e delle rose rosse.

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