Ieri un articolo di Antonio Scalari ha irritato a tal punto “Avvocato dell’Atomo” a.k.a. Luca Romano e seguaci che invece di leggerlo hanno preferito inventarselo. Soddisfatto dall’esito, l’autore ne ha scritto subito uno ancora più fattuale.
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Nucleare? Dipende
Da Valigia Blu, Antonio Scalari riassume il pensiero – si fa per dire – della discendenza dell’Associazione Galileo 2001 nella quale scienziati favorevoli alle centrali nucleari negavano l’effetto serra delle nostre emissioni di gas serra.
O la pace o [dipende dalla stagione]
In febbraio, o finanziavamo una guerra o spegnevamo la caldaia. E adesso? Ieri in conferenza stampa (domanda a 29’35”) il presidente del consiglio rassicura i giornalisti: ci sono riserve fino all’autunno. Dopo si vedrà, per il momento non ha previsto alcun razionamento. Detto questo, aggiorna l’alternativa:
“E tu, a chi credi?”
Domanda sempre più frequente, a volte in mala fede. Da socia di Action Aid sarei schierata con i buonisti, o da cronista della ricerca una venduta agli ambientalisti o a Big Pharma.
Niente pesce
Nel quartiere eravamo pronti a risalire il torrente che scende fino al mercato di piazza Wagner e giù per le scale della metropolitana, ma il diluvio annunciato dai bollettini meteo non c’è stato.
La canonica di Don Mariano
Da Climalteranti, è uscita la recensione del saggio di Gianni Silvestrini con il contributo di quattro et al., Che cosa è l’energia rinnovabile oggi, 200 paginette con grafici anche a colori, Edizioni Ambiente, 19 euro.
K-index e h-index
Le misure facili da truccare generano alternative a volte semi-serie come il Big Mac Index per i tassi di cambio, a volte decisamente beffarde come il Kardashian-index:
Autolesionismo
“Quirimane“, il titolo del manifesto, riassume la débâcle del sistema politico (scusate il cliché) e l’articolo di Andrea Capocci sull’Istituto Spallanzani racconta una delle conseguenze.
Clima: energia, politica e sesso
Mentre scrivo la recensione di Sex and the Climate, escono Nature, Ecoscienza, Le Scienze e tout se tient…
Riflessi in un occhio d’oro
Dal concepimento nel lontano 1993 e fino al lancio il giorno di Natale, al telescopio Webb è successo quasi tutto quello che poteva andare storto, nome di battesimo compreso.