Riepilogo

Nelle emergenze le notizie scientifiche mi sembrano appartenere a un altro mondo. Poco a poco smetto il doom-scrolling della cronaca, prima ricomincio a leggerle per vedere se parlano del disastro (Nature sì, le altre no), poi per non pensare al disastro e infine perché è un’abitudine che non vorrei perdere.

Snowgeddon

Lo scambio di aggiornamenti di fine anno s’era fermato, ero un po’ in pensiero per amici dell’università Cornell. Saranno rimasti al freddo e al buio senza corrente come a Buffalo o in Ucraina? No, a Ithaca – nord dello stato di New York – “ogni tanto ci capita il vortice polare, siamo ben attrezzati”, eContinua a leggere “Snowgeddon”

Su Bruno Latour

Radiopop mi chiede 1′ 30” per il giornale delle 19.30, ma un intellettuale così non ci sta. Filosofo all’origine, a 25 anni era diventato famoso e controverso con Vita di Laboratorio uscito in inglese nel 1979, un libro scritto con Steve Woolgar in uno stile un po’ prétentieux, secondo me.

Meccanismi di morbidità di massa

La crisi climatica aggrava tutte le altre, refrain. Una settimana fa sui PNAS, Tim Lenton, Hans Schellnhuber et al. chiedevano ricerche su quattro categorie di rischi potenzialmente “catastrofici”. La seconda era “Quali sono i meccanismi che potrebbero risultare in mortalità e morbidità umana di massa”.

Magari sbaglio – refrain

(O’s digest) Comincio da una rassegna uscita mercoledì su Molecular Biology in open access, e sui media con titoli fuorvianti, soprattutto in quelli anglofoni. Riguarda farmaci molto prescritti contro la depressione, il Prozac per dirne uno, detti inibitori della ricattura della serotonina (SSRI).

La moscerina, il pistola e il pidocchio

Ho letto tre paper che potrebbero distrarre dai disastri quotidiani e ridare fiducia nella specie H. sapiens. Il primo è per socie e soci superstiti del D, melanogaster‘s Genetics & Neuroscience Fan Club.