Un mese fa sembravano anch’essi vittime della guerra contro l’Ucraina, dopo quelli del GSI-FAIR e di DESY in Germania. Russi e in subordine bielorussi andavano cacciati qualunque cosa pensassero dei propri governanti: gli accordi internazionali di collaborazione (ICA) non erano più validi.
Tu quoque?
Da un lato il CERN conta 12 mila persone e visitatori di ogni colore politico. Dall’altro è nato sotto l’egida dell’Unesco, fa parte di agenzie dell’Onu e deve rispettarne le regole.
Per noi europe* rappresentava un’idea un po’ romantica di appartenenza a una cultura comune e spesso ribelle, stava dalla parte dei dissidenti e dei “nemici” di ogni dittatura. Li aveva protetti Lev Landau sotto Stalin, Niels Bohr sotto l’occupazione nazista, diceva Jack Steinberger. Sottinteso: rischiavano la vita, io l’etichetta di comunista e ci sono abituato.
(Dopo la guerra in Jugoslavia, Georges Charpak voleva noleggiare una nave da crociera dove ospitare ricercatori dei paesi mediterranei, come fosse un campus galleggiante del CERN. Per un mese avrebbero vissuto insieme, discusso particelle camere a bolle e acceleratori insieme. Bevuto vino locale insieme durante le gite a riva e nelle isole, sua moglie avrebbe trovato ristoranti capienti nelle Guides du routard.
Greci macedoni croati serbi bosniaci curdi turchi mussulmani cristiani ebrei e atei militanti come lui uniti nella fisica. Nel suo elenco c’erano oltre duecento nomi. Costava più di quanto immaginasse, con i soldi della Commissione europea non stavano in mare neanche un week-end. Così li ha invitati a Trieste alla conferenza “Fisica senza frontiere” e alcuni invisi in patria non ci sono tornati.)
Possibile che i mille fisici russi fossero tutti ucrainofobi guerrafondai? Che nel Consiglio, cui spettano le decisioni politiche, i delegati – di nomina politica – della Polonia e della Germania ottenessero la maggioranza dei due terzi?
All’inizio della guerra era escluso. Poi nel pieno della repressione de* giovan* pacifist*, in Russia i rettori delle università e i capi dei centri di ricerca chiamavano a sostenere il proprio datore di lavoro anche in inglese:
- In times like these it is of the utmost importance to support our country, our army, which defends our safety, and our President, who has taken perhaps the most difficult and painful, but necessary, decision of his life.
D’altronde erano stati scelti dal suo governo, forse se non lo facevano rischiavano ritorsioni collettive. Sì, però l’indomani dell’invasione, oltre seicento scienziat* russ* si erano schierati pubblicamente contro la guerra- parola poi vietata – “rischiando MOOOOLTO di piu”, mi scriveva ieri un amico.

Happy birthday, godd#&! particle
I membri delle quattro Collaborazioni agli esperimenti Alice, Atlas, Cms e LHCb hanno scritto alla direzione di “sostenere i valori del CERN”. E dal Consiglio, la direttrice Fabiola Gianotti ha ottenuto un rinvio: gli accordi quinquennali saranno rispettati, per ora i russi rimangono.
Gli accordi (ICA) scadono nel 2024, poi si vedrà.
Intanto i membri delle collaborazioni di ogni nazionalità sono solidali e resistono alle pressioni. Per quanto riguarda convegni, simposi, workshop e altri incontri, la Polonia resta padrona in casa propria. E l’Italia pure.
Dice Pietro Antonioli, membro della Collaborazione ALICE e del Local Organizing Committee della conferenza ICHEP che questo anno si svolgerà Bologna
- le tensioni sono comprensibili, ma il clima è molto pesante anche per le conferenze. Agli scienziati russi Alla conferenza Quark Matter a Cracovia è stato vietato agli scienziati russi di parlare (anche in modalità ibrida, cioè collegandosi online). Per ICHEP a Bologna, il laboratorio tedesco di DESY ha minacciato di ritirare la sua sponsorizzazione se gli scienziati russi non venivano espulsi dall’International Advisory Committee. Si è trovata una faticosa mediazione (accettata non da tutti) di mantenere i nomi, ma non l’affiliazione scientifica.
Risalire all’affiliazione non è difficile, è l’unico senza nazione. Physics without frontiers indeed…
Le pubblicazioni escono addirittura senza il nome degli autori e delle loro affiliazioni. Tutti per uno, uno per tutti e ciao all’h-index. Oggi, decimo anniversario dell’annuncio del bosone di Higgs, ATLAS lo festeggia con un comunicato scritto in Comic Sans (nota) e con un paper su Nature firmato “The ATLAS Collaboration”.
Agg. 05/07: è uscito anche il paper della collaborazione CMS, un “ritratto” del mitico bosone, e ieri al seminario del decennale, la collaborazione LHCb ha presentato le sue osservazioni di penta- e tetraquark.
Nota
E’ il carattere che Fabiola Gianotti aveva scelto per annunciarne la scoperta, oggi ha preferito l’Arial.