Chi si rivede

In febbraio 2019, il genetista Pier Paolo Pandolfi veniva congedato con la massima discrezione dal Beth Israel Deaconess Medical Center di Harvard per molestie sessuali. A fine maggio 2020 era nominato direttore scientifico dell’Istituto veneto di medicina molecolare (Vimm) di Padova. Proteste e dimissioni dell’intero comitato scientifico del Vimm. Lettera al Corriere della grande Antonella Viola. Ri-licenziamento.

P.-P. Pandolfi, foto: James Derek Dwyer 2015

Pandolfi ci teneva a “rientrare in Italia”, diceva ai giornalisti da vero patriota, Non troppo però. Lavorava già alla Virna Therapeutics che aveva appena fondato con la collaborazione di colleghi e amici, tra cui il prof. Giuseppe Novelli dell’università Tor Vergata. E a Reno in Nevada, aveva appena trovato un posto al Renown Health – una succursale del Desert Research Institute – tre mesi dopo che il suo congedo per molestie sessuali era stato twittato da Michael Balter – come ricordava Leonid Schneider.

(Refrain: nel frattempo su PubPeer aumentavano le sue pubblicazioni “problematiche”. )

Per insegnare e far ricerca al Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’università di Torino, raccontava Leonid due giorni fa, né il doppio lavoro, né i paper dubbi né le molestie sessuali erano un problema.

Nel luglio 2020, l’università assumeva il professore ordinario Pier Paolo Pandolfi De Rinaldis con la massima discrezione: niente comunicato stampa, niente foto del docente sulla sua pagina web, niente orari di ricevimento o date dei corsi, e un doppio cognome usato molto di rado.

Sempre nel maggio 2020, l’università Tor Vergata annunciava la scoperta di anticorpi sintetici contro il covid da parte di Giuseppe Novelli e di Pier Paolo Pandolfi del “Beth Israel ecc…” e colleghi. Nella bozza su BioRxiv, precisavano:

  • Competing Interest Statement – S.S, P.P.P and S.J, are cofounders of Virna Therapeutics. The company is developing novel therapies for COVID-19 and other viruses.

Il 25 marzo scorso Tor Vergata annunciava una scoperta meno modesta. Invece di possibili anticorpi era stato trovato “il farmaco che intrappola il Sars-Cov-2”, frutto di

  • uno studio internazionale coordinato da Giuseppe Novelli (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Università del Nevada, USA) e Pier Paolo Pandolfi (Università di Torino – Università del Nevada, USA)

Lo stesso giorno l’università di Torino lo annunciava in comunicato identico, ricopiato pari pari da Repubblica e da altri giornali con poche variazioni.

Il tono trionfale del comunicato e della stampa mi sembra ingiustificato. Stando al paper, quell’inibitore di certi enzimi è una “terapia potenziale” contro il covid perché è efficace in vitro e un po’ meno nei polmoni dei topi.

Comunque andava riconosciuto a Novelli, Pandolfi et al. di aver comprato una pubblicazione su Cell Death & Disease, costosa rivista del gruppo Nature, diretta da un collega di Novelli e con altri colleghi fra i redattori e nel comitato editoriale.

Leonid elenca alcuni conflitti d’interesse di Novelli, Pandolfi (che si firma sia di UniTo che del Beth Israel…) e di altri autori. In barba alle regole del gruppo Nature infatti, l’articolo si conclude con

  • Conflict of interest: The authors declare no competing interests.

(Non ho trovato né Novelli né Pandolfi sul sito dell’università del Nevada, ma spesso i “professori aggiunti” sono collaboratori non retribuiti o “a progetto”.)

Dev’esser successo tra il 4 maggio – quando il prof. Porporato dell’università di Torino organizzava un simposio via Zoom in onore di Pandolfi – e il 1 giugno perché Leonid ha mandato il suo articolo all’ufficio stampa che gli ha risposto così:

Dear Dr. Shneider,

Il Professor Pandolfi ha chiesto un congedo dalla sua posizione di professore ordinario alla nostra Università. Precisiamo tuttavia che i fatti che hanno coinvolto personalmente il Professor Pandolfi e di cui abbiamo avuto notizia solo dalla stampa non riguardano la nostra Università. Precisiamo inoltre che non abbiamo avuto notizie dirette di irregolarità riguardanti l’attività del Professore. We wish you all the best in your work.

Buono da sapersi. La stampa riferisca pure qualunque “fatto” commesso altrove e confermato da un professore ordinario nonché “irregolarità” denunciate da altri scienziati, l’università non ne terrà conto.

We wish you all the best in your totally useless work, Dr. Schneider…

*

Elisabeth Bik riassume i problemi trovati in 22 dei 262 paper di Didier Raoult et al. segnalati su PubPeer, e chiede gentilmente agli autori se possono fornire i dati che li risolverebbero. Ottimista. Hanno appena prodotto questa bozza, con gli stessi “errori” e “omissioni” dei precedenti e secondo il loro capo segnalare problemi equivale a denunciare ebrei e resistenti alla Gestapo durante la II guerra mondiale…

8 pensieri riguardo “Chi si rivede

  1. Miserando articoletto da gazzettara di provincia… Pandolfi è uno scienziato di enorme portata (lei non ha la più pallida idea di quello che prodotto quest’uomo) . Noto il risibile confronto che fatto con la ‘grande’ Alessandra Viola. Le faccio solo che la suddetta Viola occupa il rank 1105 con un miserabile H-Index di 48 ed 11000 citazioni. Pandolfi si trova in quarta posizione con H-Index di 163 e 106,448 citazioni … Il grande Totò direbbe ‘ma mi faccia il piacere !’ . Saluti

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    1. Antonella Viola ha avuto il coraggio, rarissimo in Italia, di dire pubblicamente di esser stata molestata dal suo capo. Lei la confronta con Pandolfi, io no.

      Con un H-Index di 163, si può molestare sessualmente una giovane ricercatrice e minacciare di farle perdere il posto se non ci sta, secondo lei? E con uno di 162? Anche Carlo Maria Croce e Piero Anversa hanno “prodotto” molto, e hanno accumulato molte più citazioni di Pandolfi. E’ facile quando si dirige un grande lab di oncologia e si firma automaticamente il lavoro altrui. Lei pensa che siano “scienziati di enorme portata”?

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    2. Pandolfi è uno scienziato di enorme portata

      Questo dovrebbe spiegarlo ai membri del comitato scientifico del Vimm, che si sono dimessi in conseguenza della nomina di Pandolfi (ritenendo, presumo, che un H-Index elevato non giustifichi un comportamento da molestatore).

      Comunque… le tubature possono essere di “enorme portata”. Gli scienziati, al più, di straordinaria levatura.

      E, in ogni caso, la informo che il principio di autorità ha fatto la fine del sistema geocentrico: ridicolizzato nello stesso periodo e dalla stessa persona. E mi riferisco a uno scienziato che è considerato il fondatore della scienza moderna ma che, nonostante questo, non era certo perfetto e pur commise degli errori.

      Affidarsi acriticamente a certe metriche rischia di condurre ad amare sorprese: lo scienziato francese Didier Raoult, con un H-Index ancora superiore a quello del suo amato Pandolfi, da un po’ di tempo è causa di profondo imbarazzo nel mondo accademico.
      Lei, se si infettasse col sars-cov-2, prenderebbe dell’idrossiclorochina solo perché lo dice uno scienziato con H-Index 194 o chiederebbe documentazione di sperimentazioni cliniche a supporto delle proprietà terapeutiche contro il covid-19?

      Il grande Totò direbbe ‘ma mi faccia il piacere !’

      Non nomini il nome di Totò invano: si sarebbe fatto beffe di uno scienziato che si fosse vantato di un H-Index elevato.

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      1. Oramai liquami di “politically correct” inondano a più non posso blog, giornali, Tv e compagnia bella, svuotando in il contenuto di qualsiasi cosa si voglia scrivere.
        Quando ho letto che tutto il “fior fiore” del VIMM si dimetteva perché stava per arrivare il lupo cattivo di Pandolfi mi sono fatto una crassa risata.
        Pensiamo veramente che le dimissioni siano state date per il suo passato alla “Polanski/”Weinstein…”? Suvvia (mi verrebbe ancora scrivere la citātiō del nostro grande T.

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      2. mi sono fatto una crassa risata

        Gli abusi di potere la fanno ridere?
        Il comitato scientifico si è dimesso il 22 maggio 2020 perché Francesco Pagano non aveva rispettato lo statuto del Vimm. Senza chiedere una valutazione del CS e senza consultare i PI, aveva informato Pandolfi della nomina e l’aveva confermata con un comunicato stampa del 20 maggio. I PI e il CS l’hanno saputo dai giornali, nessuno dei quali accennava a molestie sessuali o a pubblicazioni “problematiche”.

        Lei è libero di ritenere “liquami di politically correct” il rispetto dei diritti umani o dello statuto del Vimm, ovviamente, ma non può pretendere che blog, giornali e TV facciano altrettanto.

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      3. Oramai liquami di “politically correct” inondano a più non posso blog, giornali, Tv e compagnia bella, svuotando in il contenuto di qualsiasi cosa si voglia scrivere.

        Ormai la critica al “politically correct” è diventata un trucco retorico per sminuire l’importanza di (e distogliere l’attenzione dai) comportamenti inaccettabili.
        Sospenda, per un attimo, l’ostilità al “politically correct” e provi a leggere il racconto personale di Antonella Viola pubblicato sul Corriere (il quarto link di questo post). Provi anche, nei limiti di quello che le è possibile, a immedesimarsi e a capire quello che la prof.ssa Viola ha vissuto.
        E poi, se ancora lo ritiene opportuno, torni a spiegarci che va tutto bene perché alla vittima con un H-Index “miserabile”, che ci spiega il problema, lei può contrapporre un molestatore con un H-Index superiore.

        Pensiamo veramente che le dimissioni siano state date per il suo passato alla “Polanski/”Weinstein…”?

        Le dimissioni del comitato scientifico, intende?
        Non saprei.
        Certo, anche la violazione della procedura avrà avuto il suo peso. Ma il presidente, Wolfgang Baumeister, ha parlato di “scandalo”. Mi sembrerebbe un termine eccessivo se riferito alla sola violazione della procedura.
        E Massimo Zeviani, un membro dello stesso comitato, ha dichiarato: “Se tra persone adulte, una incalza l’altra (tra l’altro da una posizione di potere), e l’altra, che è subordinata e quindi in sudditanza psicologica, dice ripetutamente di smetterla, la questione non è più un fatto privato ma istituzionale. E l’Università in cui accade è responsabile di intervenire. Questo è successo ad Harward. Se la persona coinvolta non fosse stato un luminare così in vista, sarebbe stato cacciato immediatamente. […] Il consiglio scientifico del Vimm sta preparando per il cda un documento compatto contro Pandolfi”.
        Poi… lei è liberissimo di pensare che le dimissioni siano state date per altri motivi e che il comportamento da molestatore di Pandolfi non c’entri nulla. Come è liberissimo di credere, sulla base del principio di autorità, che il Sole gira attorno alla Terra.

        Comunque, il Vimm, che in seguito ha revocato la nomina di Pandolfi, ha sostenuto che la revoca della nomina “si rende necessaria dopo aver appreso la vicenda nella quale il professore è stato coinvolto nell’Università di Harvard, di cui la Fondazione non era stata informata”.
        Anche il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, ha sostenuto che “Quel che è molestia ad Harvard lo è anche a Padova”. E ancora: “Sul tema del rispetto e della tutela dei diritti delle donne l’Ateneo ha una posizione molto netta e imprescindibile. Non abbiamo nessuna intenzione di minimizzare quanto accaduto ad Harward. Ci sono fatti precisi. Il caso Pandolfi andrà rivalutato. Che sia chiaro, non è un tema americano, non è che negli Stati Uniti certi comportamenti vengono valutati in un modo e in Italia in un altro, la legge è la stessa”.
        Anche la prorettice di UniPD, Annalisa Oboe: “Mi ha colpito la difesa di Pandolfi, che usa un doppio standard di giudizio, ad Harward ci sono delle regole, non si può molestare una giovane ricercatrice, ma in Italia è un comportamento tollerato. L’ho trovato offensivo. È una mancanza di rispetto e di etica. Vuol dire non avere chiaro, sopratutto da una posizione di potere, che ci sono cose che non si possono e non si devono fare.”

        Si rifugi pure nelle citazioni del sommo comico, ma io ho comunque l’impressione che, dalle parti di Padova, abbiano preso molto male sia il precedente comportamento da molestatore di Pandolfi sia che non ne abbia preventivamente informato il Vimm.

        https://www.pressreader.com/italy/corriere-del-veneto-padova-e-rovigo/20200628/281517933390644

        https://www.repubblica.it/cronaca/2020/06/30/news/il_vimm_di_padova_gli_revoca_la_nomina_il_professor_pandolfi_resta_negli_usa-260596641/

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      4. @ Sylvie Coyaud

        In questo caso “portata” mi sembra corretto, denota una quantità

        Se intende “quantità” contrapposta a “qualità”… be’… non sono in grado di valutare la cosa ma può aver senso.

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