Per Il Sole-24Ore Cristina Da Rold passa in rassegna le cure domiciliari contro “la” covid, e per Valigia blu i risultati ottenuti e sperati delle vaccinazioni. Anche lei, immagino, avrà amiche e conoscenti che le chiedono cosa succederà quando torneranno dalle vacanze, al lavoro e riapriranno le scuole.

Le mie, vaccinate e pronte a far vaccinare cani e gatti, sono preoccupate da dati “contradditori” sull’efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione e i contagi, i sintomi e la (mi adeguo) covid grave.
Un po’ come Franco Prodi per i cambiamenti climatici, vorrebbero “percentuali precise”, valide per tuttə e dappertutto.
Mi spiace, quelle che ho sono inutili.
Gli studi che ho visto sono fatti in Israele, Qatar, Inghilterra, alcuni stati degli USA, Francia, dove si raccolgono dati diversi. Sono diversi i vaccini e i tempi delle vaccinazioni; le fasce di età e la prevalenza di certe co-morbidità; i periodi di osservazione e quindi le varianti del coronavirus; i sistemi sanitari con e senza cure domiciliari; le misure pubbliche di contenimento in vigore, se sì quando; il comportamento “responsabile” o meno dei non vaccinati ecc.
Forniscono percentuali precise ma né confrontabili né applicabili a singole persone – “statistiche” come scrive Cristina.
Dovevo spiegarmi meglio (refrain). Riparlare di probabilità, magari quelle soggettive di De Finetti: le difese immunitarie ricordano le infezioni e i vaccini passati, abbiamo addirittura cellule della memoria. Nella vita mica incontriamo tuttə gli stessi patogeni.
Certi ricordi sono ostinati. A volte il vaccino contro l’influenza di stagione (meno efficace di quelli contro la covid, va detto) ci protegge meno perché produciamo anticorpi contro ceppi virali usati in vaccini precedenti.
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Ghouling bias
Questa è nuova. Due americani notoriamente anti-vax, James Lyons-Weiler, titolare dell’anti-vax Institute for Pure and Applied Knowledge e il pediatra Paul Thomas, sospeso perché troppo anti-vax, erano riusciti a pubblicare
in una rivista meno predona del solito. Avevamo falsificato malamente le statistiche, esempi su Retraction Watch, e Orac se n’era subito accorto. Quando hanno provato a correggerle, i bambini vaccinati sono risultati più sani di quelli non vaccinati e il direttore ha ritrattato il paper.
Il titolare dell’Istituto antivax l’ha presa male:
- Purtroppo si sono lasciati ingannare da un ghoul [demone mangia-cadaveri]. (Un ghoul è chi s’aggira come un fantasma per le riviste, e opera per far ritrattare gli studi di cui non vuole che i risultati siano pubblicati). Ciò impartisce alla letteratura un ghouling bias, noto anche come retraction bias, e previene le analisi prive di ogni pregiudizio.
(h/t Smut Clyde)
GIGO
Riassunto punt. prec.
Un mese fa veniva ritrattato il preprint statisticamente impossibile di Ahmed Elgazzar et al. secondo il quale l’invermectina preveniva e curava il covid. Il 14 giugno, Andrew Hill et al. avevano pubblicato una meta-analisi che ne teneva conto e risollevava così il livello dell’evidenza.
Ora ne hanno chiesto la ritrattazione, scrive Retraction Watch.
Il direttore della rivista ha annunciato che la rifaranno e presenteranno una nuova versione, dicendo che l’editoriale di giugno era tuttora rilevante. In effetti Mark Siedner era piuttosto scettico…