Stato dell’arte

Per Il Sole-24Ore Cristina Da Rold passa in rassegna le cure domiciliari contro “la” covid, e per Valigia blu i risultati ottenuti e sperati delle vaccinazioni. Anche lei, immagino, avrà amiche e conoscenti che le chiedono cosa succederà quando torneranno dalle vacanze, al lavoro e riapriranno le scuole.

Typhoid – French Army 1914 – Journeys Through Health History
Obbligo vaccinale per le truppe nel 1914. Foto; Wellcome Collection CC.

Le mie, vaccinate e pronte a far vaccinare cani e gatti, sono preoccupate da dati “contradditori” sull’efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione e i contagi, i sintomi e la (mi adeguo) covid grave.

Un po’ come Franco Prodi per i cambiamenti climatici, vorrebbero “percentuali precise”, valide per tuttə e dappertutto.

Mi spiace, quelle che ho sono inutili.

Gli studi che ho visto sono fatti in Israele, Qatar, Inghilterra, alcuni stati degli USA, Francia, dove si raccolgono dati diversi. Sono diversi i vaccini e i tempi delle vaccinazioni; le fasce di età e la prevalenza di certe co-morbidità; i periodi di osservazione e quindi le varianti del coronavirus; i sistemi sanitari con e senza cure domiciliari; le misure pubbliche di contenimento in vigore, se sì quando; il comportamento “responsabile” o meno dei non vaccinati ecc.

Forniscono percentuali precise ma né confrontabili né applicabili a singole persone – “statistiche” come scrive Cristina.

Dovevo spiegarmi meglio (refrain). Riparlare di probabilità, magari quelle soggettive di De Finetti: le difese immunitarie ricordano le infezioni e i vaccini passati, abbiamo addirittura cellule della memoria. Nella vita mica incontriamo tuttə gli stessi patogeni.

Certi ricordi sono ostinati. A volte il vaccino contro l’influenza di stagione (meno efficace di quelli contro la covid, va detto) ci protegge meno perché produciamo anticorpi contro ceppi virali usati in vaccini precedenti.

***

Ghouling bias

Questa è nuova. Due americani notoriamente anti-vax,  James Lyons-Weiler, titolare dell’anti-vax Institute for Pure and Applied Knowledge e il pediatra Paul Thomas, sospeso perché troppo anti-vax, erano riusciti a pubblicare

Relative Incidence of Office Visits and Cumulative Rates of Billed Diagnoses along the Axis of Vaccination

in una rivista meno predona del solito. Avevamo falsificato malamente le statistiche, esempi su Retraction Watch, e Orac se n’era subito accorto. Quando hanno provato a correggerle, i bambini vaccinati sono risultati più sani di quelli non vaccinati e il direttore ha ritrattato il paper.

Il titolare dell’Istituto antivax l’ha presa male:

  • Purtroppo si sono lasciati ingannare da un ghoul [demone mangia-cadaveri]. (Un ghoul è chi s’aggira come un fantasma per le riviste, e opera per far ritrattare gli studi di cui non vuole che i risultati siano pubblicati). Ciò impartisce alla letteratura un ghouling bias, noto anche come retraction bias, e previene le analisi prive di ogni pregiudizio.

(h/t Smut Clyde)

GIGO

Riassunto punt. prec.

Un mese fa veniva ritrattato il preprint statisticamente impossibile di Ahmed Elgazzar et al. secondo il quale l’invermectina preveniva e curava il covid. Il 14 giugno, Andrew Hill et al. avevano pubblicato una meta-analisi che ne teneva conto e risollevava così il livello dell’evidenza.

Ora ne hanno chiesto la ritrattazione, scrive Retraction Watch.

Il direttore della rivista ha annunciato che la rifaranno e presenteranno una nuova versione, dicendo che l’editoriale di giugno era tuttora rilevante. In effetti Mark Siedner era piuttosto scettico…

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