In “Non c’è due senza tre” di Report, Manuela Bonaccorsi presentava di nuovo Peter Doshi come “uno tra i massimi esperti mondiali di trial clinici.” Uno tra i che?
“Nelle mani del vaccino” il 26 gennaio, usava le stesse parole. Da allora né lei né i suoi collaboratori né altri – da quello che ho visto in questa “settimana di polemiche” – si sono chiesti qual era l’autorevolezza di Doshi.
Ghe pensi mi.
E’ noto per credere che l’Hiv non causa l’Aids, che se un vaccino non è efficace al 100% è inutile e/o dannoso, per essere molto citato dagli anti-vax statunitensi e partecipare volentieri alle loro “conferenze scientifiche“.
Nelle rubriche on-line (“Opinion”, “Feature” ecc.) del British Medical Journal, delle quali è redattore associato, scrive su molti temi. Per i trial chiede spesso più dati e trasparenza – e chi non lo fa? Ma nelle sue nove pubblicazioni peer-reviewed, ci sono due meta-analisi di trial clinici con farmaci anti-influenzali e una critica al placebo usato in alcuni trial con il vaccino anti-HPV (nota).
Per un esperto mondiale, sono pochine.
Delle altre sei, una riguarda la tendenza delle epidemie di influenza in USA tra 20 e 15 anni fa, e cinque la comunicazione farmaceutica da parte delle aziende (bugiardini compresi), delle agenzie regolatorie statunitensi e nelle richieste di consenso informato.
M. Bonaccorsi:
- Ha studiato [i trial clinici] dei vaccini Pfizer e Moderna e su questi ha sollevato quesiti importanti come quello sugli asintomatici, che non sono inclusi tra i casi su cui è stata calcolata l’efficacia.
In gennaio Doshi sollevava quesiti così stravaganti che il virologo ed esperto di comunicazione farmaceutica John Skylar ne correggeva alcuni errori elementari e David Gorski, uno tra i “massimi esperti mondiali” di bufale anti-vax, li demoliva uno per uno.
Nei commenti, Dorit Reiss ricordava altre opinioni disinformate e “complottiste” di Doshi sullo stesso tema, e che l’anno scorso era uno
- degli esperti dell’organizzazione contro i vaccini Children’s Health Defense nel processo che aveva intentato all’università della California quando aveva reso obbligatorio il vaccino anti-influenzale.
(Di solito finisce così. In luglio la Children’s Health Defense ha intentato un processo alla FDA e a varie università. Costeranno parecchio e penso che farà una colletta perché in settembre ha perso una fonte di reddito: i suoi video sono stati eliminati da You Tube per le troppe bufale sui vaccini.)
Doshi ha sollevato altri quesiti – è la tattica anti-vax del “facciamo solo domande…”, nota David Gorski – in agosto sull’approvazione definitiva dei vaccini a mRna. Citava dati sbagliati – nessun trial ha mostrato che erano efficaci al 100% o per sempre – e confondeva il livello di anticorpi e quello delle cellule del sistema immunitario.
Sta peggiorando rapidamente. Ora sostiene che in Inghilterra solo i vaccinati muoiono di covid, una bufala smentita da mesi, e che i volontari sarebbero stati troppo pochi nel trial di fase 1/2 con la terza dose di Pfizer. Come se, in Israele questa primavera, non fosse stata somministrata a 1,3 milioni di persone e i risultati pubblicati un mese fa.
Come se i richiami non fossero somministrati ad animali umani e non, da un secolo a questa parte. Finora non è mai successo che il funzionamento del sistema immunitario cambiasse tra una dose e l’altra.
08/11 – A proposito dello Pfizergate e di Peter Doshi, David Gorski si domanda “What the heck happened to The BMJ?“
Nota
Forse è giustificata, ma le definizioni di placebo erano e sono diverse da quelle preferite da RIAT, un’iniziativa partita nel 2018. L’efficacia e la sicurezza del vaccino anti HPV sono state appena confermate da uno studio su 13,7 milioni di inglesi. Non è efficace al 100%, ma somministrato alle ragazze di 12-13 anni riduce del 90% i tumori della cervice.
ocasapiens 