Di questo passo, ne saltan fuori due che interferiscono… Tra maggio 2019 e la chiusura in marzo 2020 per il covid e un po’ di upgrade, i rilevatori di onde gravitazionali Ligo in USA, Virgo vicino a Pisa e la new entry KaGra in Giappone, hanno registrato 74 “eventi”.
Un totale di 90 dal 2015. La prima sembrava incredibile, poi sono diventate banali.
Banali non proprio, il catalogo diventa sempre più vario.
Da novembre 2020 alla pandemia, in media ne arrivava una ogni 4,2 giorni. E con l’upgrade? Davide Castelvecchi scrive su Nature che dall’anno prossimo, con i tre rilevatori in funzione, il bottino dovrebbe raddoppiare.

Mica si possono escludere interferenze in un interferometro. Che dalle parti dell’ammasso della Vergine, mettiamo, si siano fuse nello stesso momento due coppie di buchi neri. E che miliardi di anni dopo due onde sovrapposte finiscano insieme nelle braccia celesti di Virgo.
Vorrei tanto esserci. (Scherzi a parte, complimenti agli amici di Virgo. Nel 1995 chi l’avrebbe detto?)
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Resto nel tecno. Con i satelliti Sentinel-1 e -2, e un bel po’ di intelligenza artificiale, Annett Bartsch et al. hanno mappato un ventennio di nuove “infrastrutture” nel circolo Artico. Risultato in open access sulle Environmental Research Letters. In breve, hanno creato guai per le comunità locali e per il clima.
- La maggior parte dell’espansione [i.e. costruzioni su 1243 km2] è avvenuta in Russia, ma anche in Canada e USA. Il 31% dell’impatto è associato innanzitutto alle industrie del petrolio/gas e il 5% all’industria mineraria comparsa dopo il 2000.
Conseguenze:
- Nel 55% della superficie impattata la temperatura al suolo di 0 ∘C si sposterà a due metri di profondità entro il 2050 se il riscaldamento del permafrost prosegue con la tendenza attuale.
Conclusione: conviene tenerne conto per capire dove e quanto l’infrastruttura artica può essere minacciata dalla fusione del permafrost. Com. stampa ESA.
Breaking news /sarc
Su Libero, Maurizio Stefanini cerca di far passare Greta Thunberg per una gretta capitalista (h/t A. S.) copiando le bufale di “Wealth Magnet“. Cioè del noto imbroglione Dolf de Roos che vendeva ai creduloni libri e corsi su come arricchirsi con la speculazione edilizia.
Tra premi e diritti d’autore, a 18 anni la “macchina da soldi” ha “accumulato” più di “un milione di dollari”, scrivono gli invidiosi. In realtà il solo premio Gulbenkian era di 1 milione di euro… e non ha accumulato nulla perché la sua fondazione li ha già distribuiti.
(Tks again, young lady.)