Pattumiere stracolme

Da anni i nettascienza supplicavano l’editoria “rispettabile” e di eliminare la scienza-pattume (junk science) dalle loro riviste, e l’editoria faceva orecchio da mercante. Adesso sembra Roma durante uno sciopero dell’AMA.

Preferiva moltiplicare i bidoni in open access per la raccolta differenziata, oltre a quelli del biomed. L’olezzo aumentava insieme ai profitti e ai pattumifici. Imbaldanziti, alcuni di questi si son messi a riempire i bidoni di contraffazioni così dilettantesche che in redazione qualcuno doveva accorgersene per forza.

(O una nuova generazione indignata ha deciso di sabotare l’oligopolio? chiede un’oca che non vuol perdere la speranza.)

I profitti non erano stati investiti in personale competente. Solo i nettascienza, ormai dotati di maschera a gas, osavano sollevare i coperchi. Avvertiti da una segnalazione su PubPeer, Guillaume Cabanac e Alexander Magazinov ispezionavano i numeri di agosto dell’Arabian Journal of Geosciences del gruppo Springer Nature, e notavano che per £1890 o $2780 o €2190, “Fan Rao” si era comprato una

Trovavano altre settanta ricerche nello stesso stile. Non era chiaro il nesso tra la danza latino-americana, “uno sport introdotto in Cina nel 1980”, la pallacanestro, le tute da ginnastica strette, i motivi di fare sport o le colonie di api e il tema del numero speciale “Collezione topica di ambiente e trasporti a bassa emissione di carbonio”.

Retraction Watch contattava il direttore invitato [guest editor], l’ing. Sheldon Williamson, professore di sistemi informatici al Politecnico dell’Ontario. Gli avevano hackerato la mail privata, diceva. Siccome non leggeva quello che usciva sui numeri di cui era responsabile, se n’era accorto quando i rifiuti erano diventati più di 400.

Come se fosse alla Cop del clima, l’editore annunciava impegni ambiziosi sotto forma di un “sostegno al direttore”. L’altro ieri su Nature – un nome che nell’url di una pubblicazione vale più dei $2.780 chiesti per “Springer” – Holly Else lamentava l’attacco alle riviste “rispettabili”. Mentre c’era tentava un reputation management del gruppo:

  • Elsevier sta ritrattando 165 articoli attualmente in stampa e prevede di ritrattarne altri 300 usciti su 6 numeri speciali di una sua rivista e Springer Nature sta ritrattando 62 articoli usciti in un numero speciale di una rivista. […] (Nature is editorially independent of its publisher).[…] In luglio, Elsevier aveva pubblicato expressions of concern per oltre 400 articoli usciti in 6 numeri speciali di Microprocessors and Microsystems.

Sottinteso: succede a tutte le riviste rispettabili e la concorrenza è messa peggio.

Optimized-elsevier-boycott - Singularity Hub
Support Copernicus instead
R.e.s.p.e.c.t

Le comunità scientifiche biomed, nanomateriali, sistemi informatici e micro-nano vari vorrebbero che i nettascienza si facessero i fatti propri. Quella delle scienze del clima è organizzata da trent’anni. Fa le pulizie da sé e ha i riflessi pronti.

History of Geo- and Space Sciences è una piccola rivista dell’editore Copernicus, specializzato in clima e “sistema Terra”.

Il 26 maggio, pubblicava una vecchia bufala nella versione “epistemologica” di Pascal Richet. In breve, è l’aumento della temperatura a causare quello della CO2 atmosferica e mai vice versa, ergo tutti i modelli sono falsi. Dei lettori chiedevano spiegazioni al direttore della rivista e della casa editrice Kristian Schlegel.

L’8 giugno, il direttore annunciava una nuova peer review e riassumeva i risultati di un’indagine interna. Estratto

Dei 4 revisori che avevano mandato un parere

  • 1 era stato suggerito dall’autore;
  • 3 avevano poche o nessuna publicazione in scienza del clima, chimica delle carote di ghiaccio o scienze atmosferiche;
  • tutti sono noti per essere a favore di o avere legami con un’industria che trae vantaggi dalla conclusione del manoscritto;
  • tutti hanno accettato entro 1-2 giorni e mandato un parere entro 1-8 giorni;
  • 3 hanno suggerito correzioni tecniche e 1 una revisione importante;
  • il redattore tematico [topical] era uno dei revisori suggeriti dall’autore.

Il direttore sospendeva la pubblicazione e avvisava l’autore che replicava con un “come osa?” messo on line il 25 giugno.

Il 30 agosto, i pareri – anonimi meno uno – dei 7 nuovi revisori erano messi on-line, e l’indomani Jean-Louis Duplessy, l’incaricato dell’indagine, scriveva al comitato editoriale di Copernicus che avrebbe ritrattato la vecchia bufala.

Il 10 settembre l’autore ne veniva informato e al posto dell’articolo usciva una “Note of Removal” con i link alla documentazione per la gioia di Pascal “lei non sa chi sono io” Richet; del suo ammiratore Benoît Rittaud, firmatario e ambasciatore della petizione Battaglia-Scafetta, e presidente della propria Association des climato-réalistes.

E dei noti per essere favorevoli o avere legami con BigOil & Coal, e – per altri motivi – degli storici delle scienze geo-spaziali, dei nettascienza e di un’oca che ci spera ancora.

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