Leggo. L’editoriale di Nature “Il verdetto della Corte suprema statunitense sull’aborto è una tragedia. Ecco come le organizzazioni di ricerca possono aiutare”.
Devono assumere le proprie responsabilità. Tutelare la salute del personale e delle studentesse che sono proprio nella fascia di età in cui gli aborti sono più frequenti; continuare a insegnare medicina riproduttiva in tutti i suoi aspetti; insistere sui “dati”, sui risultati di ricerche in USA e in altri paesi finché i politici e i giudici accetteranno di basare le proprie decisioni “sull’evidenza”.
Mi cadono un po’ le braccia. L’Association of American Medical Colleges e l’American Medical Association avevano fornito alla Corte suprema i “dati” sulle vite salvate dall’accesso all’aborto sicuro e 6 giudici su 9 li hanno ignorati.
Da quello che ricordo, durante la lenta erosione del diritto all’aborto gli enti di ricerca e le associazioni mediche hanno lasciato che le cliniche venissero sfasciate e incendiate, le volontarie e i ginecologi aggrediti e uccisi dai talebani – senza protestare.
Ancora niente temporale, altra lettura. Il disprezzo dei politici per “l’evidenza” delle vite salvate è uno dei temi dell’articolo di Ed Yong (bravissimo come sempre) “America is sliding into the long pandemic defeat“.
Parla delle autorità competenti che attraversano le nuove ondate come “sonnambule”, imbrigliate e impaurite dai tribunali che ne cassano i mandati al punto di non emettere neppure suggerimenti. Il loro messaggio è “arrangiatevi”, noi al massimo distribuiamo cerotti (band aids, i.e. test da fare in casa).
Ma il tema principale sono i rapporti di fiducia e di cura (care) intessuti su scala locale da chi – attivist* della prevenzione dai tempi dell’Aids, parenti delle vittime, malati di covid lungo, assistenti sociali esaust* – rifiuta di disperare. Un movimento “protoplasmico”, disperso, disorganizzato che non si rassegna alla “lunga sconfitta”.
I movimenti per i diritti civili, l’aborto legale o la ricerca di terapie per l’Aids avevano leader e portavoce che i governanti ascoltavano, “l’America” cambiava e i paesi democratici facevano altrettanto.
Oggi il sonnambulismo, i cerotti e arrangiatevi, descrivono bene come i governanti stanno attraversando le altre crisi, trovo. So già che gli editoriali delle riviste e le dichiarazioni delle società scientifiche sono carta straccia, che l’AMA e l’AAMC sono a favore di una sanità ancora più iniqua, che…
Meglio se mi rassegno e quando cala il sole annaffio le piante sul balcone.
E come ogni volta che mi succede, mi vengono in mente le volontarie che conosco in paesi dove le crisi sono peggiori, fiere di ogni piccola sconfitta evitata e io per loro.
*
Così continuo a starnazzare contro le ciarlatanerie potenzialmente letali. Steve Kirsch è un milionario di Silicon Valley che finanzia la disinformazione su farmaci e vaccini attraverso un’apposita fondazione. Vaccinato con Moderna oltre un anno fa, ora si è ammalato di covid che è “solo un raffreddore” e raccomanda la propria cura:

Per informarmi su questo nuovo (per me) American loon, ho letto l’articolo tragicomico di Jonathan Jarry dell’Office for science and society all’università McGill, “Steve Kirsch and the Seduction of Simplicity” e gli articoli linkati.