I ciclisti

Coincidenza: tre autori e promotori della celebre petizione Chieti-Pescara che nega l’aumento delle temperature dal 1998. Ci assicurano che “l’uomo non c’entra” né con la siccità né con il “caldo record” né con il clima in generale.

Non è il caso di tappare i buchi degli acquedotti e di ridurre le emissioni di gas serra. Concordano sul fatto che la colpa è di cicli planetari e quindi solari.

Sul prestigioso quotidiano La Verità, il prof. Franco Battaglia intervista il prof. Nicola Scadetta, suo caro amico e coautore di saggi imperdibili. Una studentessa del secondo, nella tesi di laurea “La siccità del 2017 in Campania”, avrebbe infatti scoperto una oscillazione regolare delle precipitazioni e stimato “parabolicamente” un riscaldamento globale espresso in millilitri/anno nonché calante dal 1965:

Screenshot di @tonyscalari

La tesi è del 2018, complimenti. Raccogliere i dati necessari, verificarli, analizzarli, costruire un modello, calibrarlo e scrivere una tesi magistrale in pochi mesi non è da tutti.

Purtroppo né la laureata né il suo docente hanno ritenuto opportuno avvisare della scoperta non dico l’opinione pubblica, ma il governo o almeno Confagricoltura del disastro che sarebbe accaduto quattro anni dopo.

Forse sospettavano che, diversamente dal prof. Battaglia, i governanti e gli agricoltori non avrebbero creduto ad alternanze metronomiche di piogge e siccità? O a quella strana “stima parabolica” che cala in coincidenza con l’aumento delle temperature in Italia

Fonte ISAC-CNR

e all’estero

Fonte: NASA-GISS

A meno di ipotizzare che tutti i meteorologi del mondo ci ingannino in coro, in alternativa, che siano ingannati da tutti i termometri e sensori in terra in mare e in cielo…

Finché non sarà pubblicata la tesi, o un suo sunto su una rivista scientifica, non è dato sapere su quali “cicli planetari” si basi la parabola discendente, priva – come le oscillazioni – del benché minimo margine d’incertezza. Date le pubblicazioni del docente, tuttavia, è lecito pensare che siano i soliti cicli zodiacali dell’astrologo Landscheidt.

(Per chi si fosse perso le puntate preced.: unicamente sul pianeta Terra sono dominati da allineamenti Sole-Giove e da congiunzioni Giove-Saturno oltre che dalla Luna, a cicli che spaziano dal decennio al millennio.)

La parabola cala in coincidenza sia con l’aumento delle temperature sia con il calo dell’attività solare.

I cicli solari hanno un’attività che cresce e declina a periodi da 10 a 13 anni. Avvengono da miliardi di anni e nel passato ci sono state ere più calde del nostro Olocene, come ricorda giustamente il prof. Prodi sul quotidiano Il Mattino, pdf a richiesta. Inoltre due settimane fa c’è stata una tempesta solare.

Le ondate di caldo sono iniziate in marzo. Ciò nonostante il prof. Prodi attribuisce loro un’influenza non solo sul clima, bensì sull’anticiclone africano che sta causando un “caldo record” qui e proprio in questi giorni.

(A suo avviso uno stesso evento non può avere cause diverse. La febbre è sempre dovuta all’influenza, i regali sotto l’albero a Babbo Natale ecc.)

Gli anticicloni sono fenomeni atmosferici. Se nell’atmosfera non contenesse gas serra, le temperature notturne aumenterebbero molto meno di quelle diurne. Succede il contrario. Ma il prof. Prodi non ci crede:

  • Ci sono innumerevoli studi basati su precisi indicatori che dimostrano che a influire su questa ciclicità siano le attività solari, e non l’uomo.

Diveramente del prof. Battaglia, Mariagiovanna Capone sembra scettica:

  • Il Rapporto dell’IPCC che imputa all’uomo il riscaldamento non si basa su questi dati?

Il prof. Prodi, che non ha guardato neppure le figure del Sunto per decisori del vol. 1 del VI Rapporto, lo definisce

  • chiaramente non basato su modelli matematici ma su supposizioni.

I modelli climatici sono ancora più matematici di quelli meteo dai quali derivano, ma il prof. Prodi non lo sa. Forse dovrebbe parlarne con Giorgio Parisi prima di accusare circa 30 mila ricercatori – premi Nobel per la fisica 2021 compresi – di pubblicare “supposizioni”.

  • Grande parte della comunità scientifica

nel senso di 0-3%:

‘tenti al rimmel:

  • non considera adeguato quel Rapporto mentre una parte di opinione pubblica valuta le sue supposizioni come oro colato. È bene dirlo a gran voce: l’IPCC non si basa su misure accurate.

Visto che valuta le uniche misure pubblicate, ne deduco che a suo avviso i termometri ci ingannano dai tempi del termoscopio di Galileo e i telescopi dai tempi del coronografo di Samuel Schwabe.

Congiure degli strumenti a parte, invece di limitare le emissioni di CO2 che non ha alcun effetto serra, dovremmo contrastare l’inquinamento, opina il prof. Prodi riecheggiando il prof. Battaglia, ignaro pure lui delle lotte per l’aria e l’acqua pulita e delle leggi che ne sono conseguite.

  • Dovremmo concentrarci maggiormente sulle implicazioni oggettive create dall’uomo e non lanciarci in teorie non dimostrabili, ma che anzi sono contestate da altri studi.

‘tenti al rimmel l’ho già detto?

  • All’Università Federico II di Napoli avete un docente di Meteorologia e Climatologia stimato in tutto il mondo per i suoi studi: il professor Nicola Scafetta.

Stimato per le risate, le cantonate e come mathturbation king.

  • Lui con gli studi di climatologia e io con quelli in fisica dell’atmosfera siamo arrivati alla stessa conclusione riguardo i motivi dell’aumento di un grado dal 1850 a oggi: tutto rientra in una normalità della Terra caratterizzata da oscillazioni climatiche influenzate in gran parte dall’attività solare.

Spero che il prof. Scafetta abbia chiesto una rettifica. I suoi cicli sono planetari e checché ne pensi il prof. Prodi, il Sole non è un pianeta.

Dopo aver spiegato che l’anticiclone viene dall’Africa, alla domanda

  • Queste ondate di calore invece a cosa sono dovute?

l’intervistato risponde

  • Alle onde lunghe di Rossby che si muovono da Sud a Nord: flussi roventi che dal Sahara raggiungono il Mediterraneo e in particolare l’Italia che durano molti giorni proprio perché sono lunghe. Se si muovono da Nord a Sud spingono aria fresca, ma da molti mesi questo non accade perché sono poco energetiche e si bloccano sul muro formato dalle Alpi.

Sarà caduto insieme al muro di Berlino?

Le onde di Rossby sono oscillazioni della corrente circumpolare artica che restano nel proprio emisfero. Quelle che stazionano ora sull’Europa, parte dell’Asia e del Nord America, non sono risalite dal Maghreb.

Forse il prof. Prodi le confonde le onde atmosferiche con quelle oceaniche di Rossby e il Maghreb con un oceano?

Una opinione su "I ciclisti"

  1. >>>Spero che il prof. Scafetta abbia chiesto una rettifica. I suoi cicli sono planetari e checché ne pensi il prof. Prodi, il Sole non è un pianeta.

    I negazionisti dovrebbero prima di tutto mettersi d’accordo tra loro. Come i complottisti, d’altronde.

    "Mi piace"

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