Gli altri s’arrangino. Il rimbrotto presidenziale era stato annunciato giovedì. La variante Delta avanzava minacciosa nell’Esagono, eppure una minoranza recalcitrava. Non si fidava della scienza nel paese della Ragione, dell’Illuminismo e di Pasteur, il presidente che incarna tutti e tre ne era irritato.

Sopracciglia aggrottate e tono da De Gaulle in “L’ora è grave”, ieri il presidente impugnò per prima la carota. Un mazzo intero. Ricordò le suddette glorie, il mirabile controllo della pandemia da parte del suo governo, la dedizione di medici e infermieri, i sacrifici e il dolore dei suoi compatrioti, e le restrizioni imposte in paes vicini e lontani meno fortunati.
Poi scambiò il mazzo di carote con un bastone per affrontare l’attualità locale.
- Dès le 21 juillet, le pass sanitaire sera étendu aux lieux de loisirs et de culture. Concrètement, pour tous nos compatriotes de plus de 12 ans, il faudra, pour accéder à un spectacle, un parc d’attraction, un concert ou un festival avoir été vacciné ou présenter un test négatif récent.
Niente pass sanitario o certificato, niente accesso ai luoghi di svaghi e cultura.
- A partir du début du mois d’août – et cela parce qu’il nous faut faire d’abord voter un texte de loi et le promulguer – à partir du début du mois d’août donc, le pass sanitaire s’appliquera dans les cafés, les restaurants, les centres commerciaux, ainsi que dans les hôpitaux, les maisons de retraites, les établissements médico-sociaux mais aussi dans les avions, trains et cars pour les longs trajets. Là encore, seuls les vaccinés et les personnes testées négatives pourront accéder à ces lieux, qu’ils soient d’ailleurs clients, usagers ou salariés.
Les cafés? La minoranza frequentatrice di bistrots, troquets, gargotes, estaminets z’et bars trasalì e sul cell digitò vite ma dose o doctolib vaccination covid-19.
Le vaccinazioni saranno obbligatorie dal 15 settembre per
- il personale di ospedali, cliniche, case di riposo, centri per persone handicappate e per chi lavora a contatto di persone anziane o fragili, anche a domicilio.
Anche come volontari*.
Altri quattro, a volte cinque, vaccini sono obbligatori, il personale sanitario nonché minoritario se l’aspettava. Il presidente sapeva che avrebbe fatto “il suo dovere”: l’indomani il ministro della Sanità avrebbe precisato che altrimenti sarebbe rimasto senza né lavoro né stipendio.
“La vaccinazione non è obbligatoria per tutti,” ripeteva il presidente. Da ottobre il test non sarà più rimborsato dalla Sécu, certo, però non era mica un ricatto, solo un incoraggiamento. Per tutta l’estate il popolo ritardatario poteva farsi vaccinare nelle farmacie e in circa 3000 centri vaccinali senza appuntamento.
Era troppo tardi. Su doctolib si prenotavano in 18,2k/minuti. L’indomani mattina, erano già 1,35 milioni e la minoranza era frantumata.
L’ala esitante era sollevata che il presidente avesse deciso al posto suo. L’ala vacanziera faceva le valige. L’ala 60-70enne la cui diffidenza verso le app aveva rattristato spesso il presidente era contenta, dal farmacista ci passava comunque.
L’ala no-vax proclamava un boicottaggio dei luoghi di svago e di cultura, des cafés, des restaurants, des centres commerciaux, ainsi que des hôpitaux ecc. Fatto questo, entrava nella Resistenza contro la dittatura sanitaria e l’apartheid vaccinale, e preparava la manifestazione di sabato.
(h/t alcuni “compatrioti” del presidente e miei.)
E invece in Italia tutti (no tutti no, per fortuna) a festeggiare la coppa. Mirabili anche forze dell’ordine ad arginare la folla, in maggioranza senza mascherina (che tanto si è all’aperto, no?)
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Non è che in Francia… Per il pass e le vaccinazioni, ci sono omissioni strane e sono già cambiate le date di applicazione. Secondo me, era meglio se Macron riassumeva la situazione invece di entrare nei particolari e farsi smentire l’indomani dai suoi ministri. Che rischiano di essere smentiti a loro volta, visto che la legge va ancora scritta e approvata.
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