La lezione danese

I cittadini si fidano dei governanti che dicono la “dura verità”, senza farsi prendere dal panico, scrive il politologo Michael B. Petersen in “COVID lesson: trust the public with hard truths“. Dalle sue ricerche in altri paesi e dai risultati dei suoi esperimenti in Danimarca, sembra proprio così.

No mask, no pass – foto Guo Junjun, CC

Fino a marzo 2020, il governo danese voleva tranquillizzare la popolazione perché non se ne fidava. Quando Petersen ne è diventato il consulente, ha scelto la franchezza, la “verità” nel senso di ignoranza e incertezze comprese.

Pro domo mea insomma, ma parla di un’esperienza concreta, più convincente di tante riflessioni generiche.

Comunicare i rischi insieme alle raccomandazioni su come agire di persona per limitarli contrasta il senso d’impotenza, la frustrazione e la paura che genera, si sapeva già. Nel caso del vaccino,

  • l’evidenza dimostra che una comunicazione trasparente negativa può in effetti danneggiare l’accettazione sul momento, ma che accresce la fiducia nelle autorità sanitarie. D’altronde l’alternativa – una comunicazione vaga e rassicurante – non aumenta l’accettazione: porta a una minor fiducia e a una maggior adesione a teorie complottiste.

La franchezza sui rischi di trombosi legati all’AstraZeneca ha colpito di più gli esitanti, ma c’erano alternative e l’intenzione di vaccinarsi è rimasta uguale a prima (89%). La fiducia che ne è conseguita si misura in

  • un basso tasso di mortalità, il 95% di >50enni vaccinati (e il 75% della popolazione in generale). Nel settembre 2021, il mio paese ha annunciato che il Covid-19 non è più classificato come un “minaccia critica”. (link aggiunto)

Petersen ricorda una frase di Elinor Ostrom nel 1997. Secondo lei, i politici che agivano come se la gente fosse incapace di pensare per conto proprio “stavano creando cittadini cinici che diffidavano gli uni degli altri”.

  • Forse problemi simili persistono perché i governi hanno contato sempre di più su consigli comportamentali basati su ricerche sui pregiudizi psicologici,

commenta Petersen. Non fa i nomi dei ricercatori, forse perché alcuni hanno “aggiustato” i dati per farli corrispondere ai pregiudizi propri e dei committenti.

  • Sebbene queste ricerche non intendano promuovere l’idea che le popolazioni sono irrazionali, sottolineano di solito gli errori umani nel prendere decisioni, il che può rafforzare opinioni già popolari fra le élite politiche.

Nel sunto su Twitter, Petersen aggiunge un po’ di bibliografia e come nel marzo 2020, dice che

  • la lezione [danese] è rilevante altrove.

Forse ha ragione. Ma nella comunicazione non c’è solo un’autorità sanitaria e una cittadinanza con un’unica testa pensante.

Sui social media in Danimarca non c’è stata una comunicazione chiara e martellante sui miracoli dell’idrossiclorochina, la mascherina asfissiante o il corona-pass liberticida?

*

A proposito

Health Nerd ha concluso la post-peer review degli esperimenti clinici con l’ivermectina inclusi in rassegne apparentemente serie. Non si salva nemmeno un risultato positivo:

  • E’ plausibile che l’ivermectina sia utile contro il Covid-19, ma la scala sbalorditiva della frode rende impossibile dire qualcosa di certo, se non che la gente falsifica molto di rado i trials di farmaci efficaci.

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