Care massime Autorità dello Stato, il 17 giugno 2019 il prof. Nicola Scafetta dell’università Federico II di Napoli vi mandava una petizione con sotto un’ottantina di firme illustri. Finiva così:
- suggeriamo che non si aderisca a politiche di riduzione acritica della immissione di anidride carbonica in atmosfera con l’illusoria pretesa di governare il clima.

Il clima, diceva, è sempre cambiato per cause naturali. Le attività umane hanno aggiunto miliardi di tonnellate di gas serra nell’atmosfera, ma non credete ai climatologi. Non sanno che effetto fanno sulle temperature, ma di sicuro è minimo.
(In assenza di gas serra infatti, la temperatura media sul pianeta sarebbe di -18 °C invece di +15 °C.)

Il clima essendo sempre cambiato in un’alternanza di global warming e cooling dovuta ai cicli astronomici di Sole, Luna e congiunzioni Giove-Saturno, come stabilito dall’astrologo Landscheidt e che si ripetono ogni 60 anni, scriveva, e la temperatura avendo smesso di aumentare, nel 2000, eravamo arrivati a
una sostanziale stabilità climatica.
Sembrava una contraddizione, ma due mesi dopo il prof. Scafetta pubblicava in anteprima su MeteoWeb, un prestigioso sito di bufale, un modello in cui i cicli di 60 anni s’accorciavano fino a scomparire, o forse s’allungavano oltre i cent’anni.
Comunque sia, il global cooling non iniziava più nel 2000 o nel 2016, ma nel 2018:

Un anno sì e uno no, il prof. Scafetta scrive un articolo sul tema “il mio modello è perfetto, tutti gli altri fan schifo”. L’ultimo sulla rivista predona Climate, dove in cambio di 1400 franchi svizzeri più IVA ha goduto della revisione accelerata di Maria Teresa Caccamo e Salvatore Magazù dell’università di Messina.
(Sono entrambi esperti di spettroscopia e scattering dei neutroni e digiuni di scienze del clima. h/t uno dei climalteranti)
Si tratta di una rassegna degli articoli in cui il prof. Scafetta dimostra la superiorità del proprio modello su alcuni di quelli che fanno parte dell’insieme CMP6, i quali non incorporano
- le oscillazioni naturali del sistema climatico che sembrano associate con diversi cicli mareali solari e lunisolari a periodi di circa 9,1, 10,4, 20, 60, 115, e quasi 1000 anni.
Nella realtà, incorporano le oscillazioni naturali del sistema climatico misurate finora. Il prof. Scafetta si ritiene uno dei pochi scienziati che li incorpora, e scrive (p. 3) e riscrive che i cicli dell’astrologo Theodor Landscheidt sono associati ad altro che agli oroscopi.
(Precisiamo nel caso il Presidente del Consiglio forse interessato che Landscheidt stesso li associava pure ai cicli economici. A suo avviso sono identici su tutto il pianeta così come lo sono i nati sotto il segno dei Pesci.)
Ciò detto, il prof. Scafetta paragona un cavolino di Bruxelles a un branco di mufloni. Il suo modellino “semi-empirico” serve unicamente a prevedere la temperatura globale. Quelli CMP6 sono quasi un centinaio, enormi, ognuno con dentro decine di modelli per temperature, precipitazioni, criosfera ecc.
Sono degli esperimenti per saggiare la plausibilità di ipotesi su come il clima cambia in base a scenari socio-economici. Molti falliscono e vengono eliminati, o il loro peso nell’insieme vien diminuito, comunque i risultati vengono presi con chili di sale. Almeno otto scaldano troppo la sensibilità climatica all’equilibrio, è l’unico punto sul quale tutti concordano con il prof. Scafetta.
Da femminist* noi oche troviamo perfette le spiegazioni della Tebaldi e del suo branco di criticon* sulle divergenze tra gli esiti degli CMP6. Se son troppo lunghe, l’altro ieri Gavin Schmidt ha riassunto lo stato dell’arte.
Roba da nerd, un clima all’equilibrio esiste solo in teoria.
Sulla Terra c’è sempre qualche evento che lo turba. Una grossa eruzione vulcanica e la temperatura globale scende sotto la media ventennale per qualche anno. Balza sopra ad ogni Niño. Qui si vede bene, in ascisse c’è il disegnino dei vulcani e sotto in rosso le ondate di caldo marino portate dal Niño:
Quisquiglie. La cosa importante, care massime Autorità dello Stato, è che il prof. Scafetta ha cambiato idea di nuovo. Oscillazioni e moti celesti gli “sembrano” tuttora associate, ma i suoi
- modelli alternativi prevedono un riscaldamento moderato per i prossimi decenni.
“Moderato” nel senso di +0,2 °C a decennio nei modelli alternativi del prof. Scafetta. In Italia, il riscaldamento è già il doppio di quello globale e sopra i 2 °C che non bisogna raggiungere entro fine secolo.
Suggeriamo che si aderisca a politiche di riduzione urgente della immissione di anidride carbonica.
(Seguono 14.594 firme)