O’s digest. “La maggior parte degli scienziati non capisce come la resistenza del pubblico ai fatti possa essere amplificata da algoritmi, non da teorici viventi del complotto…”
Lo scrive Holden Thorp, il direttore di Science, nell’editoriale che introduce ad articoli su “Science and social media” e a un dibattito che ha organizzato alla conferenza annua dell’AAAS. Fa un esempio:
- Quando le teorie del complotto proliferano sui social, in particolare a proposito della pandemia, a volte gli scienziati usano l’umorismo. Mi è successo quando il ciarlatano [“charlatan”] Scott Atlas (che era un consigliere del presidente Trump) ha twittato che molti scienziati sostenevano la pericolosa Dichiarazione di Great Barrington… Gli ho risposto “No. Non in molti. O lo saprei.” (link aggiunto)
Siccome il suo tweet “ha superato” qualunque altra cosa avesse scritto sulla pandemia, Thorp ne deduce che la gente ha “fame di quello che spezza la tensione”.
O di una bagarre tra due alti papaveri?
Sembra un po’ ingenuo, soprattutto dopo aver letto “The chronic growing pains of communicating science online” e “Social media and shared reality“, la recensione del libro di Kelly Well sui terrapiatisti americani.
“EU and US legislation seek to open up digital platform data” è un policy forum sulle leggi e le regolamentazioni che consentono scienziati di aver accesso ai dati, le loro carenze e – sorpresona – come FaceBook le aggira.
Forse il tema meritava un inserto più sostanzioso?
A proposito
Doppia avvertenza: è un preprint e una metanalisi. Aart van Stekelenburg et al. hanno analizzato i risultati di esperimenti in scienze comportamentali su cambiamenti climatici e cibo geneticamente modificato. Trovano che
- la singola esposizione a un messaggio sul consenso ha un effetto positivo sulla percezione del consenso scientifico (g = 0.55) e sulle credenze fattuali (g = 0.12)
La credenza nel consenso cambia più facilmente di quelle nei fatti sui quali il consenso si basa per una teoria del complotto? O una sfiducia a priori negli scienziati del clima e nei fitogenetisti?
(Gli autori hanno incluso esperimenti sulla vaccinazione, “ma erano troppo pochi per trarne conclusioni”.)
Pour vous, messieurs
Thomas Lenormand e Denis Roze del CNRS spiegano (link al paper gratis per ora) l’origine, l’evoluzione e la degenerazione del cromosoma Y con un modello che esclude un antagonismo tra i proto-cromosomi Y e X dei maschi, e ogni “pressione selettiva legata al dismorfismo sessuale”, cioè la teoria prevalente da decenni.
Nel commento per soli abbonati, peccato, Pavitra Muralidhar e Carl Veller sembrano incerti sulla validità del modello – prevedo contestazioni. Spiegazione molto concisa di Th. Lenormand.
Meglio se vaccinati
Sono usciti paper sui danni cardiologici delle infezioni da Sars-Cov-2 e su quelli del covid lungo, in altri paesi le vittime di Omicron continuano ad aumentare. Salto le brutte notizie per i non vaccinati, meno uno studio che riguarda anche i bambini.
REACT-1 monitora la diffusione di Omicron nelle varie fasce di età della popolazione inglese bi-vaccinata, con booster, e non vaccinata. In particolare, confronta il contagio nei bambini non vaccinati e negli adolescenti vaccinati e non. Science ha anticipato on-line la “dinamica” della variante tra fine novembre e metà dicembre. Impressionante.
Com. stampa dell’Imperial College.
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Nei Leonid Shorts di oggi, altri dettagli sulle dimissioni di Eric Lander, il congedo senza stipendio di James Comaroff, e l’ammirazione incondizionata per E.O. Wilson – oltre alla solita malascienza.
Nel prodotto di un paperificio, Smut Clyde ha trovato 50 topolini cinesi di 200-220 grammi cad.