Treehuggers unite!

A Milano spira un refolo di fronda. Nottetempo con bottiglie di plastica nascoste nella sporta di cotone, quasi fossero molotov, pantere grigie e verdi s’aggirano furtive per i viali.

Vanno ad annaffiare i virgulti di ForestaMi condannati alla morte per siccità dall’editto del sindaco che vieta di dissetare la verzura comunale, nonostante l’acqua abbondi nelle falde sottostanti l’area metropolitana e l’ossigenante frescura degli alberi (da grandi) offra un sollievo alla cittadinanza sul punto di svenire e ai marciapiedi sul punto di liquefarsi.

Su Twitter Adriana Da Lambrate e su FaceBook il gruppo “ForestaMi e poi DimenticaMi?” mirano alla pancia dei concittadini con foto di pianticelle smunte e ingiallite. Invitano alla disubbidienza civile.

Parola d’ordine: “BagnaMi” (h/t Radiosveglia dal 58′).

Agg. 09/07 – “#BagnaMI chiede ai Milanesi di bagnare gli alberelli di ForestaMI in sofferenza con acqua riusabile dopo un primo impiego domestico,” dice Adriana Da Lambrate.

3 pensieri riguardo “Treehuggers unite!

  1. Belle le illustrazioni di ForestaMi, mi hanno invogliato a sfogliare dopo anni ‘L’architettura degli alberi’ di Leonardi e Stagi edito da Mazzotta (grande libro in tutti i sensi). Il mio preferito era il Taxus baccata, se ricordo bene, nei pressi della Fontana dell’Acqua Marcia (personalmente nessun risultato significativo dopo le grandi abbeverate con l’acqua dell’eterna giovinezza, da annoverare come ‘prima bufala’ di un futuro radioso a legger di bufale).

    Notevole l”urbanistica tattica’ con ‘alberelli e cespugli moribondi (o proprio morti)’. Aggiungo che il colore azzurro sbiatito risalta. Temo che dovrò rileggere anche ‘Il giardino a Milano’ di Vercelloni edito da L’Archinvolto, forse così riesco a dimenticare velocemente tale capolavoro.

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    1. “L’architettura degli alberi” è grande anche nella nuova edizione!
      Qui non ci sono alberelli in vasi di plastica celeste, forse perché il quartiere è abbastanza verde, ma i giardini pubblici se la passano male mentre quelli privati sono annaffiati mattina e sera. Non ha senso.

      le grandi abbeverate con l’acqua dell’eterna giovinezza
      Ah sì? Se è la fontana del Parco, ogni tanto la consigliano come acqua della salute, è meno impegnativo…

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      1. Si, è quella situata nei pressi dell’Arena al Parco Sempione e, vedo ora da foto (e Google Earth), con orribile cartello su cui appiccicare malamente eventuali avvisi di non potabilità. Viene quasi voglia di addottarla e sistemare quella sparuta copertura erbosa se fattibile.
        A differenza di qualche sito web non ricordo definizione così miracolosa se non un generico ‘toccasana’ (interpellato anche parente). Di sicuro ai tempi era abbastanza frequentata.

        Dal report di ForestaMi di buono c’è che in teoria hanno le idee chiare sulla manutenzione necessaria post messa a dimora, compresa l’irrigazione. Dalla teoria alla pratica non sono informato. Nel frattempo in concomitanza a questo post mi è capitato di leggere articolo dell’ESA sui picchi di calore in alcune città e sull’importanza delle coperture verdi. Ma già lo stesso report di ForestaMI ha un sottocapitolo dedicato ai benefici aggiuntivi.
        Salvato e grazie come sempre della segnalazione.

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