Venerdì a Cassinetta di Lugagnano – il comune più piccolo dall’area metropolitana milanese dov’è vietato consumare suolo da quasi 30 anni, in quest’autunno estivo il risultato è incantevole. Giardini, parchi, ville “nobiliari”, una sontuosa che un giorno, spero, verrà aperta dal FAI ai visitatori…
A Cassinetta, dicevo, docenti della Statale, della Bicocca e dell’università di Brescia, studentesse della Statale, un paio di cronist* e un agricoltore bio del posto, convocati da Caterina La Porta, discutevano di sostenibilità e di quanto sia complicata da realizzare.
Una delle iniziative presentate fa parte di un progetto europeo e si chiama Integra; le altre riguardano cambiamenti dentro l’università per attuare l’Agenda 2030, suggeriti da studenti e soprattutto studentesse, consapevoli dell’emergenza climatica e ambientale e decis* a fare la propria parte.
Come in altri 49 atenei.
I piccoli rivoli fanno i grandi fiumi, si dice in francese, e negli ultimi cinque anni ne sono sgorgati a migliaia in tutto il mondo. Son tornata a casa di buon umore, malgrado i due paper letti nell’andata/ritorno:
- Christopher Callahan e Justin Mankin, Globally unequal effect of extreme heat on economic growth, Science Advances, stime sconfortanti sui costi degli impatti climatici in primis per i paesi più poveri;
- Norman Rößger et al., Seasonal increase of methane emissions linked to warming in Siberian tundra, Nature Climate Change – in open access per una volta – la conferma di una vecchia previsione: dal 2004 al 2019, le emissioni di metano misurate nel delta della Lena sono aumentate. Poi c’è stata la pandemia, e la guerra in Ucraina, non so se le misure proseguiranno. Dalle temperature e dagli incendi, mi sembra difficile che siano diminuite…
Sabato e domenica l’autunno rimaneva estivo e l’umore pure nonostante le notizie di atrocità in varie parti del mondo.
Il bombo Maradona
Merito anche di un pan dei morti eccezionale, e di un paper di Hiruni Samadi Galpayage Dona et al., Do bumblebees play? su Animal Behaviour.
- I bombi sono capaci di mostrare un comportamento simile al “piacere” di giocare? È stato dimostrato che i bombi hanno stati simili a emozioni positive (Solvi et al., 2016); pertanto, sebbene qualsiasi comportamento di gioco espresso possa essere rudimentale […], potrebbe essere un’attività in qualche modo gratificante.
Gli autori avevano già allenato dei bombi a segnare un goal con palline di legno in cambio di cibo, un comportamento gratificante ma non spontaneo. Hanno quindi collegato con un tubo di plastica un nido di bombi a un campo giochi. In una metà, c’erano palline incollate al suolo e nell’altra metà mobili. Nell’ingresso hanno sparso polline e acqua zuccherata perché i volontari fossero ben nutriti, non stressati e pieni di energia, di cui 45 contrassegnati.
Per 18 giorni, hanno aperto il tubo 3 ore/giorno e ripreso con un cellulare gli avvenimenti nel “campo sperimentale”. I volontari hanno presto ignorato la metà campo dove le palline erano incollate, e tutti hanno fatto rotolare le altre avvicinandole e salendoci sopra, per un totale di 910 volte, il meno interessato una volta sola, il più appassionato 117 volte.
In un secondo esperimento simile, i volontari erano 48 tra 1 e 23 giorni di età; il terzo ha verificato che prima ancora di sapere cosa avrebbero trovato, i bombi preferivano entrare nel campo giallo, il colore associato in precedenza alla presenza di palline mobili, che in quello azzurro.
Conclusione:
- Come nei vertebrati, sono state osservate differenze di età e sesso in cui le operaie più giovani e i maschi facevano rotolare le palline rispettivamente più spesso e più a lungo. Suggeriamo che il comportamento abbia un reale valore edonistico per i bombi, il che si aggiunge a evidenze crescenti di una loro forma di senzienza.
- Com. stampa, h/t radioprozac, video (non si vede quando un bombo toglie il pallone di un altro)