Il primo copione

Ieri al festival Dirama di Legambiente – l’ex monastero di Austino, a Bergamo, è un posto stupendo, destinato a ricerche agro-gastronomiche se non ho capito male – si parlava di Rachel Carson e del movimento ambientalista nato da Primavera silenziosa, come lei aveva sperato.

Avrei voluto raccontare la campagna diffamatoria orchestrata dalle BigChem contro di lei, e contro scienziati, editori, giornalisti, politici che rifiutavano di parteciparci. C’è stato giusto il tempo di paragonarla con quella delle BigOil & Coal contro i climatologi e di recente contro il movimento lanciato da Greta Thunberg, altra femmina isterica.

Meno di vent’anni dopo, contro gli oncologi onesti Big Tobacco avrebbe usato la stessa strategia, a volte gli stessi strateghi. Dal (parziale) fallimento delle BigChem avevano imparato come “manifatturare la controversia” lasciando meno impronte digitali.

Ma non avevo libri in italiano da suggerire, in Mercanti di dubbi e altri saggi simili, non ce n’è traccia.

Eppure è una storia palpitante. Di battaglie vinte per un pelo quando nuove ricerche confermano la tossicità degli erbicidi – il DDT si accumula davvero nei tessuti dei/delle braccianti. Altre perse quando accademie e centri di ricerca pagati da BigChem emettono comunicati e rapporti per condannare le fantasie di una zitella incompetente, “comunista” e “peace nut”.

In novembre 1963, quando i media stanno per cedere al ricatto degli inserzionisti… colpo di scena.

Sul Mississippi, milioni e milioni di pesci scendono verso l’oceano a pancia in su. Intasano le prese d’acqua delle centrali termoelettriche che devono chiudere. C’erano morie quasi ogni anno negli affluenti, attribuite alle acque da irrigazione, ma non in novembre. Oppure alla carenza di ossigeno causata dai liquami agricoli, ma non su decine di chilometri. O alle perdite di petrolio, ma nel delta, non nell’entroterra.

La Division of Water Pollution della Louisiana teme per l’acqua potabile e chiede allo U.S. Health Service di verificare.

I pesci, scrive Donald Mount nel resoconto delle analisi, sono stati avvelenati da minuscole quantità di endrin. Poco dopo il presidente Kennedy viene assassinato, la notizia resta nella stampa locale.

Ai primi di aprile, lo Health Service rintraccia la fonte: l’impianto di trattamento delle acque della Velsicol.

Il nome ricordava qualcosa. Un anno e mezzo prima, la lobby agrochimica l’aveva incaricata di intimidire con minacce legali l’editore di Primavera silenziosa prima che il libro andasse in stampa. L’editore aveva inviato la propria risposta (picche) ai giornali che avevano pubblicato anticipazioni del libro o l’avevano recensito favorevolmente.

Il tentativo di censura aveva scandalizzato intellettuali e giornalisti. I pesci avvelenati scandalizzano l’opinione pubblica.

Il segretario alla Sanità Abraham Ribicoff manda subito al Senato la bozza di quella che nel 1972 sarebbe diventata la legge sull’acqua pulita (Clean Water Act); il segretario del Interni Stewart Udall sospende per decreto l’uso di erbicidi e insetticidi nel caso di dubbi sul loro effetto ambientale.

(Fonte: Frank Graham, Since Silent Spring, Houghton Mifflin, 1970)

Rachel Carson muore di cancro il 14 aprile 1964.

On topic: per i non abbonati al J. of Physical Chemistry Letters, Philipp Ball ha pubblicato sul suo sito “Science is political, and we must deal with it” – tks…

*

Gli scandali del venerdì

Sono usciti gli Schneider Shorts, e su Science, Jop de Vrieze riassume i risultati del Dutch National Survey on Research Integrity, per ora pubblicati in due preprint su MetaArXiv.

Che io sappia, è l’unico al mondo finanziato dallo stato:

  • Last year, they invited more than 60,000 researchers working across all fields at some 22 Dutch universities and research centers to take part. However, many institutions refused to cooperate for fear of negative publicity, and only about 6800 completed surveys were received.

Così il campione sembra rappresentare le istituzioni più sicure dell’onestà dei propri ricercatori:

  • More than half of Dutch scientists regularly engage in questionable research practices, according to new study results that are likely to apply to other countries. And one in 12 admitted to committing a more serious form of research misconduct within the past 3 years: fabrication or falsification of research results. At 8%, that is more than double the rate reported in previous studies…

‘namo bene.

Complimenti allo studente in medicina e giornalista Jack Lawrence aver documentato, con l‘aiuto di esperti, le falsificazioni nel preprint di Ahmed Elgazzar et al. sull’esperimento clinico svolto in Egitto in cui l’ivermectina, un vermifugo, preveniva il covid e ne riduceva la mortalità del 90% … (Preprint ritrattato.)

E a Butac in generale, e in particolare per l’editoriale sul Movimento Ippocrate, creato da medici molto alternativi che, per telefono, prescrivono farmaci inefficaci o dannosi contro il covid autodiagnosticato e raccontano bufale sui vaccini…

I falsi di Harald Walach & Co. sui vaccini anti-covid sono stati pubblicati il 24 giugno e ritrattati il 2 luglio dalla rivista Vaccines, quelli sulle mascherine rispettivamente il 30 giugno e il 16 luglio dal JAMA Pediatrics. I prossimi resisteranno tre settimane?

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