Gli ultra-metanogeni

Ci sono produttori e distributori di metano che lo usano per scaldare l’atmosfera, fondere i ghiacciai e il permafrost, innalzare il livello del mare e aggravare gli eventi meteo estremi, detti “super-emittenti”.

Converrebbe tappare le falle di pozzi di petrolio e gas, gasdotti e condutture, e venderlo: rende bene di questi tempi. Ma a certa gente piace rimetterci mentre rovina il clima, l’ambiente e la vita di tutti: è sadomasochista.

Più di quanto si pensasse:

Il metano e i soldi buttati dai metanogeni più sado-maso. T. Lauvaux et al., Science 375, 557 (2022)

Su Science di oggi, Thomas Lauvaux, Drew Shindell et al. pubblicano la mappa continentale degli ultra-emittenti derivata dai dati 2019-2020 di Tropomi, uno strumento che misura vari gas (colonna di destra) in troposfera, a bordo di uno dei (fantastici, ça va sans dire vero?) satelliti europei Sentinel. Incrociati con quelli di altri sensori spaziali.

Fatto questo, per i 6 sadomaso peggiori stimano il valore della merce sprecata, i danni sanitari, economici e ambientali (i.e. “costi sociali”) dello spreco e gli investimenti necessari per evitarlo e – aggiungo io – incassare profitti durante la transizione energetica.

(Quante tonnellate/anno di CH4 provengono dalla val Padana, signor ministro della transizione ecologica? Risposta nella figura 1).

Consulenza finanziaria gratis come il paper per i governanti non sadomaso e i 100 paesi che alla Cop26 hanno promesso di ridurre del 30% entro il 2030 le emissioni stimate per il 2020.

In termini di temperatura globale il risparmio non sarebbe granché, gli ultra-emittenti identificati in due anni da Tropomi producono il 12% delle emissioni. Restano decine di migliaia di super-emittenti da monitorare con nuovi satelliti, sensori a terra e droni a bassa quota come già accade negli USA e in Canada. Così agli altri paesi sarebbe meno facile stimare al ribasso le proprie emissioni…

Quante tonnellate/anno di CH4 provengono dalla val Padana, signor ministro della transizione ecologica?

E’ gratis anche la “perspective” di Felix Vogel. Rif. anche com. stampa del CNRS, The Economist, Climate & Clean Air Coalition

***

O’s digest del venerdi

– da Climalteranti, la new entry Stefano Fracasso valuta l’eredità di Angela Merkel detta “Climate Chancellor”, ma anche “Auto Chancellor”;

– da Realclimate, Gavin Schmidt paragona gli skills degli insiemi di modelli climatici vecchi e nuovi;

– sul Foglio, Enrico Bucci se la prende con le “baggianate omeopatiche anti Covid”;

– su Nature, Giorgia Guglielmi descrive una variante dell’Hiv che circola in Europa, più virulenta delle precedenti ma gli antiretrovirali restano efficaci;

Come ogni venerdì, da For better science ci sono nuovi esempi di pessima scienza negli Schneider Shorts.

Lo “short” più lungo è po’ bizzarro. Da questo articolo di Daniele Oppo, deduce che Andrea Pugiotto è l’esperto che ha esaminato le immagini problematiche in 10 paper di Giorgio Zauli, l’ex rettore dell’università di Ferrara.

Infatti Leonid scrive:

  • Basically, Pugiotto failed. He may have meant well, but he ended up whitewashing Zauli by utterly disregarding fake western blots and finding a few manipulations in flow cytometry only. For which Pugiotto’s report basically declared Zauli as not primarily responsible. 

Non crederà mica che in Italia costituzionalista = biologo molecolare esperto di western blots e di flow cytometry plots?

Via Massimo Sandal, raccomando un’intervista esemplare di Mehdi Hassan alla prof. Monica Gandhi dell’UC-San Francisco. Secondo lei l’immunità naturale o da vaccinazione protegge al 100% dall’infezione quindi niente mascherine, racconta bufale su Twitter, non azzecca una previsione dall’inizio della pandemia e per motivi ignoti (né virologa né epidemiologia né infettivologo né…) resta onnipresente nei media statunitensi.

The stories begin
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Lo storico della chimica Jeffrey Seeman sta scrivendo 27 paper sulla genesi di un paper del 1965 spiegato in un manuale di 185 pagine usato dal 1970. Bigino delle regole di Woodward-Hoffmann per chimici organici, e le loro implicazioni illustrate da Roald Hoffmann, per la chimica non importa se organica, inorganica, metallorganica…

Interrogato nel 1996 sulla genesi in questione, il secondo degli autori è stato più conciso: “Bob Woodward had an idea and I ran with it.”

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