Best of della settimana

Nel loro bilancio del 2022, Science ha selezionato i maggiori successi e insuccessi della scienza – in senso lato, e Nature i personaggi, le immagini e, per la prima volta mi sembra, i grafici che hanno segnato l’anno.

Celebrano entrambi il telescopio spaziale Webb – immagine NASA/Public domain:

(L’Economist che nessuno può accusare di troppa modestia, pubblica il “best of the year” per la cultura mondiale – gastronomia compresa per la prima volta – con questa premessa

  • La caporedattrice e i collaboratori [della sezione Cultura] non si curano delle selezioni altrui, né della fama né della popolarità. Quello che conta è la qualità.)

La selezione era già stata fatta l’11 dicembre, quando il Financial Times ha annunciato un progresso della fusione nucleare a confinamento inerziale che “rafforza la speranza di un’energia pulita”. Nella National Ignition Facility del Lawrence Livermore Lab, in California, un esperimento durato due settimane aveva prodotto

  • circa 2,5 megajoule di energia, circa il 120% dei 2,1 megajoule dei [fasci del] laser

usati per l’ignizione, i.e. innescare la fusione nella capsula.

Entusiasmo e strafalcioni nei media; scetticismo tra chi ricordava un successo simile dell’agosto 2021. Ancora prima della conferenza stampa convocata dal Dip. per l’energia martedì scorso, si era saputo che per una frazione di secondo la resa era stata addirittura del 150%. Un decimo dell’energia spesa soltanto per “caricare” il laser, per non parlare di quella consumata per allestire l’intero esperimento. O di quella che servirebbe per trasformare l’energia cinetica dei neutroni liberati dalla fusione in elettricità.

Per un’applicazione commerciale ci vorranno trenta o quarant’anni, come sento ripetere dagli anni Settanta, e sempre troppo tardi per risolvere la crisi energetica, climatica e ambientale.

Agg. 19/12 cf. sotto il commento di Marco DL e l’articolo dell’Atomic Bulletin sugli scopi militari della NIF.

Nel caso delle altre letture, il resto della settimana è stato tragi-comico. Dalle notifiche di Twitter – intasate per decisione dal nuovo tenutario? – sono arrivata al sito catto-fundy grave di un certo frate Bugnolo. Aveva sparso la bufala dei “segnali Bluetooth” emessi in Finlandia da cadaveri recenti. Un effetto del vaccino anti-covid, sospetta ora una certa dott. Astrid Stuckelberger usa spargere idiozie meno originali sullo stesso tema..

Chi frequenta For better science conosce già la gastroenterologa Sabine Hazan, CEO di ProgenaBiome, Topelia Therapeutics e Ventura Clinical Trials con la quale prova sui propri pazienti i rimedi miracolosi contro l’autismo, patologie varie e di recente i danni dei vaccini prodotti dalle altre sue ditte.

Da ricercatrice a suo dire “affermata” secondo cui soltanto i batteri sono in grado di eliminare un virus, ma per curare il covid servono tutti i farmaci raccomandati da Didier Raoult, ha appena scoperto che esiste PubPeer e l’ha presa male:

  • A quelli che cercano di discreditare questo paper SAPPIATE ORA che vi sorveglio & e userò tutto quanto è in mio potere per mandarvi in galera. Non si deve interferire con la ricerca. Ho usato i miei risparmi per scrivere & portare avanti la mi ricerca. La mia ricerca = futuro. Smettere di interferire.

suscitando un effetto Streisand fra i nettascienza; stanno trovando nuovi motivi per “interferire”.

Ogni tanto ho scritto della pseudoscienza pubblicata da ricercatori cinesi per seguire il Xi-pensiero sulla superiorità genetica e intellettuale dell’etnia Han. Non conoscevo le tesi di Shi Huang, professore all’università di Hunan, secondo il quale l’H. sapiens è nato nell’Asia orientale, 300-70 mila anni fa.

Sul Journal of Human Genetics insieme Mingrui Wang – autore di altre assurdità – scrive che nei genomi di persone “auto-identificate come bianche” nella biobanca del Regno Unito, la quantità di varianti geniche – per alcuni geni espressi nel cervello (dove i tre quarti si esprimono…) – è “inversamente correlata al successo negli studi” nonché all’altezza che sarebbe invece strettamente correlata al successo negli studi e quindi rifletterebbe il quoziente di intelligenza.

Fiero di sé, Huang ne deduce su Twitter che non solo ha smentito la teoria dell’uscita dall’Africa, ma che le popolazioni africane attuali come i San, con in media elevate quantità di varianti – niente collo di bottiglia durante la migrazione! – ogni individuo ha un tasso di “diversità genetica” elevato e un QI basso, in un crescendo di razzismo e di controsensi.

Sarà che l’editore è Springer-Nature è stato taggato dai critici o per le reazioni horrifiées di genetisti ed evoluzionisti famosi (Jennifer Raff, Adam Rutherford, Niles Eldredge et al., e PZMyers sul suo blog) questa volta il delirio non è passato inosservato, e l’editore ha avvisato della questione la redazione competente.

Per la pseudoscienza razzista occidentale risuscitata grazie a riviste dell’editore Elsevier, rimando al saggio di Angela Saini per Undark – h/t Tiziana Metitieri.

***

In radio mi è capitato spesso di trasmettere le canzoni del matematico, pianista, cantautore Tom Lehrer, New Maths, The Elements, Lopachevsky… prima da un cd, poi prendendole da You Tube: tanto, non c’erano diritti. Alla tenera età di 94 anni, ha fatto mettere parole e musiche su questo sito con le istruzioni per l’uso e

NOTICE: THIS WEBSITE WILL BE SHUT DOWN AT SOME DATE IN THE NOT TOO DISTANT FUTURE, SO IF YOU WANT TO DOWNLOAD ANYTHING, DON’T WAIT TOO LONG.

11 pensieri riguardo “Best of della settimana

  1. Sui fantastici risultati del NIS: riescono a comprimere la materia in modo esplosivo fino ad innescare una piccola detonazione nucleare, di fissione usando Plutonio, di fusione usando trizio-deuterio. Sappiamo tutti che lo fanno, da sempre, per progettare e costruire bombe a fissione che utilizzino piccole quantità di Plutonio. Una centrale elettrica che sfrutti il calore generato da una sequenza continua di piccole esplosioni nucleari è una idea ottima solo per il marketing dei fondi da destinare allo sviluppo di armi. Le onde d’urto generate in sequenza dalle esplosioni distruggerebbero qualsiasi struttura di contenimento.

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  2. E hanno dichiarato un guadagno calcolando la spesa dell’unico laser, dei 192 utilizzati, che ha centrato il bersaglio. Però ne hanno usati 192, per un costo totale di oltre 300 megajoule(*) contro i 3 ottenuti. Un autentico affarone, ma che gli importava in realtà? Quello che davvero contava era far sapere che possono fare bombe a fusione a innesco pulito, che ha il suo perché: si ammazza meglio, inquinando meno, che così poi si può occupare il territorio senza fare la fine dei soldati che hanno scavato trincee a Cernobyl.

    (*) Da
    https://www.lescienze.it/news/2022/12/14/news/energia_fusione_nucleare_nif_ignition_facility_laser_lawrence_livermore-10895399/

    Tuttavia, mentre le reazioni di fusione possono aver prodotto più di 3 megajoule di energia – più di quanta ne sia stata fornita al bersaglio – i 192 laser della NIF hanno consumato 322 megajoule di energia nel processo.

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    1. hanno consumato 322megajoule per caricare tutti i laser. Tutti hanno centrato il bersaglio generando un’onda d’urto sferica (con uno non sarebbe possibile) e l’energia dei fotoni rilasciati dai laser è stata pari a 3 megajoule a causa del basso rendimento dei laser usati. Il tutto potrebbe anche essere un messaggio in codice ai Russi: abbiamo la capacità di costruire (e forse lo abbiamo già fatto) testate molto più piccole e maneggevoli di quanto voi pensiate. Di certo non ha nulla a che fare con la produzione di energia.

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      1. Non so se l’esperimento serve a costruire bombe a idrogeno, dovrebbero esserci modi meno costosi e complicati per farlo.

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  3. L’apparato sperimentale serve a costruire piccole bombe a fissione, non H. Se comprime abbastanza da avviare la fusione idrogeno-trizio, la stessa geometria dell’onda d’urto riuscirebbe ad avviare la fissione, qualora si usasse plutonio opportunamente arricchito. L’idrogeno è usato come sonda, per verificare il livello di compressione raggiunto dalla geometria di implosione.

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    1. Mi riferivo all’intervista di Rosner nel Bulletin of Atomic Scientists, Marco, per es.:

      “So we have known how to fuse hydrogen and release energy for a long time—in 1952, we exploded the first thermonuclear device… What’s different here is that it’s never been done under controlled circumstances in a laboratory. And the “it” is a sustained burn.
      […,]
      In fact, it turns out that the physics problem… —getting ignition and sustained fusion at NIF—is actually harder than designing and building a functional nuclear weapon…The reason why? In ‘52, the weapons folks were able to get away with blowing up an H-bomb up using very low-tech technology,”

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