Lies, damned lies, and statistics, cont. Spero sempre che degli scienziati non perseverino nell’abuso delle statistiche. Da oca, proprio. “Cingolani sbaglia ancora sul peso del digitale nelle emissioni di CO2” titola Pagella politica.
E spiega di nuovo perché le (eventuali) fonti del ministro sono inaffidabili. Va detto che l’affermazione
- Il digitale produce il 4 per cento dell’anidride carbonica e una buona metà è prodotta dall’utilizzo smodato dei social. Un’email di un megabyte produce la stessa CO2 di una lampadina da 60 watt accesa per 33 minuti.
era ben intenzionata. Voleva convincere circa 20 mila studenti smodati, a moderarsi grazie a un’equivalenza così precisa da illuderli che fosse stata misurata.
E “buona metà” del 4% è una buona metà della sua bufala di aprile, ma resta una bufala.
Stando allo studio della Royal Society (p. 71 ma conviene leggere tutto il capitolo “Green Computing”), per l’insieme delle tecnologie digitali le stime vanno da 1,5 a 5,9% delle emissioni totali, dipende dalla sottrazione o meno delle emissioni risparmiate. Per esempio, gli studenti erano collegati al ministro via Zoom, non erano venuti a Roma apposta.
Non esistono stime sul consumo di energia dei social, ma il fatto è che
- mentre il traffico globale su internet aumentava in media del 30% all’anno la domanda di energia dei data center è rimasta quasi stabile nell’ultimo decennio [2010-2019]
e che si tratta di un’energia sempre più pulita.
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Da femminista, dopo aver scritto il 19 marzo 2020
I migliori modelli predittivi propongono a marzo previsioni per l’Italia che vanno dai 4 mila ai 20 mila decessi Covid-19 alla fine dell’epidemiaI migliori modelli predittivi per l’Italia stimano che avremo al massimo 4 mila decessi Covid-19 alla fine dell’epidemia. (h/t E.K.Hornbeck nel commento sotto)
nel senso di un solo modello, trovato in rete e fatto da un uomo che di solito prevede l’andamento del prezzo del petrolio e quando le vittime erano già 4 mila, preferirei “mollare” – h/t radioprozac – che perseverare.
Nonostante le statistiche palesemente sbagliate e le conclusioni smentite prima ancora della pubblicazione, il paper di Gandini et al. sembra tuttora influente. Se non lo è più, perché i governanti locali rifiutano di ridurre i focolai nelle scuole (sistema di ventilazione: aprire le finestre 2 volte all’ora…) nonostante aumentino i ricoveri di giovani e giovanissimi?
In percentuale sono pochi, per fortuna, ma rischiano di contagiare molte persone, tenuto conto della “re-infettività” di Omicron.
Kai Kupferschmidt riassume la prognosi per il covid durante l’inverno dell’emisfero nord “grazie a una manciata di paesi che forniscono al resto del mondo la maggior parte dei dati iniziali”. Tre in particolare. “Il Sudafrica che sequenzia genomi in abbondanza” e condivide subito i dati su casi e ricoveri. La Danimarca che ha “uno dei migliori sistemi di sorveglianza genomica al mondo” e ha mostrato come “Omicron può diffondersi cavalcando l’ondata di Delta”. La Gran Bretagna dove “una serie di studi sono in corso per capire quanto Omicron si trasmetta in famiglia e altrove, e l’efficacia dei vaccini contro la variante”.
- “We should be pretty grateful” to these countries, [la virologa dell’università di Berna Emma] Hodcroft says.
Dovremmo. Invece la soppressione dei voli da e per il Sudafrica ha subito punito il paese che ci ha messi sull’avviso, così è costretto a rallentare i sequenziamenti perché senza trasporti aerei non riesce a importare abbastanza reagenti…
Per dirla con Enrico Bucci,
- Non auspico certo che non si facciano terze dosi; mi chiedo tuttavia perché, nell’agenda della discussione globale, la vaccinazione della maggior parte del mondo non sia perseguita con la massima energia – un problema chiamato con altisonanti parole “mancata equità vaccinale”.
Anche se l’efficacia del Paxlovid nel ridurre la carica virale fosse confermata e la Pfizer insolitamente generosa, dubito che si arrivi a una “equità farmaceutica” in tempo per fermare la circolazione e l’evoluzione delle varianti.
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“Non fidarti”
Mentre scrivo il post, telefona l’amica M.-C., stravaccinata ma “contro Omicron?”. Cerco di rassicurarla sull’efficacia della sua terza dose (eterologa Pfizer = circa 73%) e con i dati italiani.
“Non fidarti di quelle statistiche.” E perché? “I falsi pass sanitaires sono decine di migliaia,” dice. Qui non saprei, ma in Francia è vero. Mesi fa la CNAM ne ha aveva denunciati più di 35 mila, da oggi sono obbligatori in più posti, è probabile che siano aumentati.
Secondo il Ministro degli interni, sono in corso oltre 400 inchieste per “smantellare le reti dei falsari”. Finora risultano quasi tutti farmacist*, medic* e infermier* antivax.
Con la legge “Vigilance sanitaire” del 10 novembre scorso, le sanzioni vanno fino a 75.000 euro di multa e 5 anni di carcere. I pazienti temono di essere denunciati se ammettono di usare un falso, ma se non lo ammettono, non ricevono gli anticorpi monoclonali che potrebbero salvarli.
Dopo alcune morti evitabili, dalla settimana scorsa chiunque venga ricoverato o accompagni o visiti un ricoverato in qualunque reparto deve fare il test antigenico. Ieri la direttrice del reparto di rianimazione all’ospedale universitario di Nizza diceva che il 30% dei ricoverati ha un pass falso.
M.-C. trovava giusto il pass, adesso è incerta, comunque le pene sono insensate: “i malati arrivano in ospedale quando è troppo tardi.”
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“One of the laziest studies in bibliometrics I’ve ever seen”, C. Bergstrom.
“Me too”, David Gorski,
- It’s a terrible analysis for the simple reason that its premise is flawed to the point where the results are, in essence meaningless, as I will explain.
@ Oca Sapiens
“I migliori modelli predittivi propongono a marzo previsioni per l’Italia che vanno dai 4 mila ai 20 mila decessi Covid-19 alla fine dell’epidemia”
Magari avesse scritto questo, la dott.ssa Gandini. Quella presente oggi nella pagina web è la versione edulcorata. Edulcorata mesi dopo.
Una precedente versione, del 19 marzo 2020, la prima registrata nella Wayback Machine ([1]) riportava che
“I migliori modelli predittivi per l’Italia stimano che avremo al massimo 4 mila decessi Covid-19 alla fine dell’epidemia.”
E nessun riferimento, oggi presente, alle stime dell’Imperial College, di mezzo milione di morti (in Italia) in assenza di provvedimenti. Quindi, il 19 marzo, quella pagina era una critica (spettacolarmente minimizzatrice della pandemia, praticamente senza se e senza ma) ai provvedimenti restrittivi del governo (“Essendo dei modelli predittivi si basano su delle ipotesi e le stime hanno ampi margini di incertezza, ma non possiamo fare a meno dei modelli predittivi per fare delle scelte in ambito di salute pubblica“).
Inoltre, quella versione riportava, poco sopra, anche la solita distinzione, tra “per covid” e “con covid”, che hanno usato (e ancora usano) quelli che vogliono sminuire la pericolosità di questa pandemia:
“Molti precisano infatti che la causa di morte non è “per” Covid-19 ma “con” il Covid-19.”
Distinzione su cui insisteva più avanti con
“Ad esempio il governo tedesco non include nella lista dei decessi “per” Covid-19 le persone che presentano altre patologie, diversamente da Italia e Cina.”
Questa versione ultra-minimizzatrice risulta, alla Wayback Machine, presente almeno fino al 20 giugno 2020, ovvero fino a oltre la fine della prima ondata.
Poi, tra il 20 giugno e il 1° ottobre 2020, ecco che la pagina è stata cambiata per edulcorare le stime migliori (da “massimo 4 mila” a “dai 4 mila ai 20 mila decessi”) e per inserire la stima pessimista dell’Imperial College (“oltre mezzo milione di morti”), facendo quindi apparire la frase relativa alle scelte di salute pubblica (“Essendo dei modelli predittivi…, ecc.) in tutt’altra luce.
Tra il 20 giugno e il 1° ottobre 2020 ha avuto anche il pudore di rimuovere gli accenni alla distinzione tra morti “per” e “con”.
[1] https://web.archive.org/web/20200319103559/http://effimera.org/covid-19-rendere-politica-la-rabbia-di-sara-gandini/
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Grazie per l’originale, E,K. Hornbeck. Mi ero accorta che c’erano stati dei cambiamenti perché parecchi link sono posteriori alla data dell’articolo e quello ai “modelli migliori”(i 4 mila) adesso è sbagliato…
Ne avevo parlato con lei perché molti dati mi sembravano improbabili (la stima delle vittime dell’influenza in Italia sarebbe metà di quella in USA che ha 330 milioni di abitanti, per dire). Ma poi ha scritto un articolo con un matematico complottista
https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/05/ombra-covid19/#more-43861
e ho capito che era meglio lasciar perdere.
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@ Sylvie Coyaud
e ho capito che era meglio lasciar perdere.
Visto il “revisionismo” (per usare un eufemismo) che la dott.ssa Gandini ha applicato al proprio post, non mi sorprende affatto.
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