(Definizione). L’anno scorso l’inquinamento da combustibili fossili ha ucciso 8,7 milioni di persone nell’indifferenza generale, ma…
da giovedì a ieri, alcuni ambientalisti e molti anti-ambientalisti hanno versato fiumi di lacrime, urlato allo scandalo e chiesto pene esemplari contro due ventenni che avevano commesso una “violenza” inaudita. (Detto in mezzo a repressioni e guerre in Europa, Africa e Asia, carestie e crisi energetiche, climatiche, ambientali ed economiche…)
Nella Tate Gallery di Londra quelle pazze di Just Stop Oil avevano imbratto con zuppa di pomodoro lo schermo di vetro sopra I girasoli di Van Gogh mentre un’altra persona ne registrava le domande. Tra cui “Vale di più l’arte o la vita?”
Sui media e social media, la maggioranza rispondeva “l’arte”. Pertanto le criminali di Just Stop Oil avevano appena alienato le masse già in bici e quelle pronte a rottamare il Suv o stracciare il biglietto aereo, discreditando per sempre la sessantennale, pacifica, educata e gloriosa tradizione delle proteste ambientaliste.
Avevano fatto infuriare più fautori della legge, dell’ordine e della sacralità di uno dei Girasoli, degli attivisti che avevano lanciato una torta di panna sullo schermo di vetro davanti alla Gioconda o s’erano incollati sotto il Carro da fieno di Constable, una copia dell’Ultima cena attribuita al Giampietrino, la Primavera di Botticelli e il Massacro in Corea di Picasso.
Il loro video è stato mostrato in tutti i paesi ricchi. Se si immolavano nel fuoco all’ingresso della Tate come Wynn Bruce sulla gradinata della Corte Suprema, ne parlavano solo i giornali locali.
Kudos, young ladies.
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Just Stop Oil non si limita a sporcare vetri. Per le reazioni alle iniziative di disubbidienza civile in corso, conviene seguire anche Greta Thunberg, e notare en passant che viene attaccata con la stessa ferocia per un’intervista sul Times di Londra. E Julia Steinberger – arrestata e rilasciata senza danni tre giorni prima con attivisti di Renovate Switzerland.
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Su scala più modesta, ieri il dentista sospeso per un anno dall’Ordine dei medici e mitomane (per es. non è “del Ministero della salute”) Andrea Stramezzi ha annunciato una Norimberga 2.0 per Ilaria Capua che avrebbe invocato la pena di morte contro chi rifiuta di vaccinarsi.
Alcuni dei suoi seguaci ci contano, sebbene nel video linkato dal loro guru – che “cura il covid a casa” nel senso di via telefono e app con una dozzina di farmaci inefficaci e/o dannosi in contemporanea – Ilaria ricordi che per “procurata epidemia” non c’è più la pena di morte ma l’ergastolo.
Lo sapeva “meglio di altri”, diceva, perché le sarebbe spettato se le accuse di essere stata una “trafficante di virus” non fossero state invenzioni di un procuratore ignaro, per esempio, della differenza tra influenza aviaria e umana e rispettivi virus – e di giornalisti dell’Espresso parimenti ignari.
E se tutti i magistrati dai quali veniva inquisita non avessero riconosciuto che i presunti fatti “non sussistevano”. Cf. Luca Simonetti, La scienza in tribunale 2. La vendetta.
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Come tiramisù
- l’altro ieri Medbunker segnalava un rimedio omeopatico che contiene la radiazione emessa da due cellulari in varie diluizioni;
- e il 13 ottobre l’insieme dei modelli di Copernicus simulavano un’anomalia calda sull’Europa per i prossimi tre mesi e Reuters riferiva che in Europa il prezzo dei futures per il gas continuava a calare.
ocasapiens 