Il covid dei bambini

O’s digest un po’ lungo. Su Nature Medicine, esce una ricerca che si aspettava da quando era stato segnalato un aumento dei bambini ricoverati con la malattia di Kawasaki o la sindrome da shock tossico, tre o quattro settimane dopo un’infezione da Sars-Cov-2.

Fonte: ZOE Covid Study UK, grafico 4, anni 0-18 in blu

Un gruppo multinazionale e multidisciplinare, coordinato da Luigi Notarangelo, descrive cosa succede nel sistema immunitario di 110 bambini da 1 a 12 anni ammalati di covid e guariti e di 76 nei quali il covid diventa una “sindrome infiammatoria multisistemica” (MIS-C, poi Mis-covid che si capisce meglio). Ne confrontano decine di biomarcatori – geni attivati, immunoglobuline, monociti, neutrofili, cellule killer e di memoria, anticorpi, auto-anticorpi ecc. – con quelli di 76 bambini sani e di adulti malati di covid.

Lo studio è ancora più intricato di come sembra dal mio sunto. Per esempio, alcuni dei bambini italiani hanno ereditato una parte del complesso LHA che sembra renderli più suscettibili al Mis-covid; negli altri paesi non c’è la stessa associazione.

E’ un po’ inquietante vedere l’ampiezza dei cambiamenti durante il Mis-covid, proprio mentre tanti bambini infettati dalla variante Omicron vengono ricoverati.

Per chi non ha letto Immune, il libro molto divulgativo di Philipp Dettmer pubblicato da Rizzoli – pieno di battaglie sanguinarie, milioni di morti sul campo e di suicidi cellulari che portano alla vittoria – colpiscono almeno due buone notizie.

In tutti i bambini infettati scattava l’immunità innata. Per esempio nelle vie respiratorie superiori, si moltiplicavano le cellule CD4+ pre-esistenti contro gli altri beta-coronavirus endemici. Siccome l’omeostasi – la quiete, il risparmio di energia, l’equilibrio tra i vari sistemi – è il compito del sistema immunitario, la “tempesta” delle citochine era ridotta e placata.

E quando la risposta era così spropositata da diventare pericolosa, era quasi sempre tamponata in tempo dalla somministrazione di glucocorticoidi e/o di immunoglobuline.

Certo,

  • Questo studio ha dei limiti. Sono stato studiati solo pochi bambini con covid grave, e non include bambini gravemente malati con altre condizioni.

Alcune analisi sono state fatte solo in pochi pazienti (fig. 1) o in periodi diversi rispetto alla comparsa dei sintomi, non tutti erano curati con gli stessi farmaci…

  • Ciò nonostante, siamo stati in grado di osservare firme precoci e tardive della patologia

per aiutare a trovare terapie più efficaci e meno rischiose.

Da Nature
  • Laura Spinney – l’autrice di un bel libro sull’influenza spagnola – ricorda che “Pandemics disable people” a distanza di decenni. Vorrebbe che i policymaker tenessero conto di questa “lezione della storia”. Secondo me, dovrebbero anche leggere Ed Yong, “The millions of people stuck in pandemic limbo”. The Atlantic;
  • il paper di Sarah Temman et al. sui coronavirus di certi pipistrelli del Laos-Sono geneticamente quasi identici al Sars-Cov-2 di Wuhan, con la stessa proteina che lo fa attecchire nelle cellule umane (dal recettore h[uman]ACE-2), e che viene inibita dai nostri anticorpi contro il Sars-Cov-2. Tutto questo senza passare da un’altra specie e senza furin cleavage (ital: taglio da parte della furina, grazie ALB56!) fatto in laboratorio, rif. anche Enrico Bucci;
  • il paper di Jennifer Balch et al. – sembra l’8 marzo, ma non è colpa mia! – sull’aumento delle temperature notturne che ha aumentato l’intensità degli incendi osservabili dai satelliti tra il 2003 e il 2020 non è in open access, ma c’è un abstract sostanzioso. Com. stampa, rif. anche The Guardian.
Da Science
  • “approfondimento” di Kelly Servick, sul perché alcuni ricercatori ritengono che “vivere” con il covid sia un’illusione endemica e bisognerebbe invece prepararsi alla prossima variante;
  • Meredith Wadham recensisce in due articoli “lo studio gigantesco” (>11 milioni di cartelle cliniche…) sui danni neurologici e cardiovascolari a lungo termine del covid, uscito su Nature Medicine dieci giorni fa, rif. anche Enrico Bucci;
  • un articolo di Erik Stokstad sul bisfenolo A che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare vorrebbe vietare nonostante l’opposizione dei produttori. Ma è solo uno degli interferenti endocrini contenuti nella plastica che avvolge i cibi conservati, sparsa allegramente nell’ambiente da decenni nonostante le proteste di scienziati, ambientalisti e animalisti;
  • una “prospettiva” di Zeyan Liew e Pengfei Guo e un paper di Niccolò Carnevale et al. sulla loro tossicità, soprattutto per le donne incinte, gli embrioni e i neonati;
  • sempre in tema di danni antropici, il paper di Vincent Slabe et al. mostra che in tutto il Nord America, le aquile stanno morendo per avvelenamento da piombo.

Non è abbastanza deprimente? Sono usciti gli Schneider Shorts

2 pensieri riguardo “Il covid dei bambini

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