Note a margine

Il governo britannico sanziona cinque banche russe e tre oligarchi, non i famosi cleptocrati con sontuose residenze a Londra. D’altronde nella UE la domanda sembra “Patire il freddo per Kiev?”, sul modello “Morire per Danzica?”, e la risposta è la stessa.

Fonte: Gallica – Bibliothèque de France

Ma forse è solo un’impressione…

Titolo avvistato nelle news di Google: “Niente Green pass a scuola, stangati tre istituti steineriani: un insegnante su quattro non è vaccinato.” Così pochi? Secondo gli steineriani, i vaccini fanno malissimo.

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Emanuele Nicastri, il direttore della Divisione di Malattie Infettive ad Elevata Intensità di cura dell’Istituto Spallanzani, denunciava ieri su Open i farmaci dannosi prescritti nelle “cure domiciliari”. Si rivolgeva in particolare ai no-vax che temono, a torto, di essere accolti male ospedali. In fondo all’articolo, nei link “Leggi anche”:

Nel “round up settimanale sulla crisi climatica” di Valigia blu, Angelo Romano riassume il paper di Benedikt Bruckner et al. su Nature Sustainability, “Impacts of poverty alleviation on national and global carbon emissions“, il quale

  • giunge alla conclusione che portare centinaia di milioni di persone – che vivono con meno di 1,9 dollari USA al giorno – oltre la soglia di povertà estrema richiederebbe un aumento minimo delle emissioni globali, inferiore all’1%, e non avrebbe alcun impatto sul cambiamento climatico in corso.

E’ in open access e merita, anche se i dati sono del 2014 – dopo ne mancano molti di più. Tiene conto delle differenze non solo fra paesi ricchi e poveri, ma anche al loro interno:

  • Carbon inequality was lowest in Europe and countries in the region, such as Belarus and Denmark, and highest in Namibia and Papua New Guinea.

Per “oltre un miliardo di persone, come previsto dagli Scopi dello sviluppo sostenibile,” gli autori stimano un aumento globale di “1,6–2,1% o meno”. Corrisponde a quello di alcuni scenari di Julia Steinberger e colleghi – citati in bibliografia – in cui la crescita del benessere (wellbeing) non si basa su quella del PIL (growth).

Non tutti gli economisti-ambientalisti-anticapitalisti o anti-imperialisti sono d’accordo sul senso “decrescita”, riduzione di certi consumi a parte, ma hanno una rivista sulla quale discuterne e della ricerca che se ne occupa.

Nel frattempo – sempre in open access –

  • I nostri risultati mostrano che nel 2015, al netto il Nord si è appropriato di 12 miliardi di tonnellate di materie prime, di 822 milioni di ettari di terreni e 188 milioni di persone/anno di lavoro, incorporati nel Sud, per un valore di $10,8 trilioni ai prezzi del Nord – abbastanza per eliminare 70 volte la povertà estrema.

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