Nel 1968 Robert K. Merton pubblicava “The Matthew Effect in Science“. A suo avviso, il versetto “Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha” veniva
- trasformato in un idolo dell’autorità, e violava l’universalismo incorporato nell’istituzione della scienza.
Rintracciava questo “processo sociale” di accumulo ingiustificato nelle interviste di premi Nobel. Era preoccupato – e lungimirante come al solito – una concentrazione crescente di riconoscimenti, fondi e “comunicazione” attorno a un nome già famoso. Faceva esempi di scienziati ancora poco noti in cui articoli più importanti erano stati rifiutati dalle riviste, tra cui quello di Fourier sull’analisi del calore che l’Académie des sciences rimandò per 14 anni.
Come controprova, citava un articolo di Bernard Barber, “Resistance by Scientists to Scientific Discovery” uscito anch’esso su Science sette anni prima:
- Il nome di Rayleigh [il barone era già “eminente”] era stato omesso o staccato incidentalmente e il Comitato [della British Association for the Advancement of Science] bocciò il manoscritto in quanto opera di una di quelle strane persone dette paradoxers. Quando ne fu scoperto l’autore tuttavia, si trovò che l’articolo aveva dei meriti dopotutto.
Merton auspicava che l’effetto Matteo venisse quantificato, invece di rimanere “oggetto di pettegolezzi”. E’ stato accontentato.
D’accordo con il comitato editoriale e con Juergen Muller et al. delle università di Innsbruck e Graz, Vernon Smith, premio Nobel 2002 per i lavori in economia sperimentale, e il suo (allora) dottorando Sabiou Inoua hanno mandato un proprio manoscritto al Journal of Behavioural and Experimental Finance. La redazione ha trasmesso un breve sunto anonimo, con il nome del Nobel o dello sconosciuto a 5.529 revisori potenziali. Sui 3.299 che hanno risposto, 30,7% hanno accettato di rivedere il testo anonimo, 28,5% quello di Inoua e 38,5% quello di Smith.

Su 821 revisori disponibili fra quelli che avevano ricevuto il sunto anonimo – molti, ma venivano retribuiti – 534 hanno mandato un parere entro i tempi previsti su un testo anonimo, di Inoua o di Smith.
Se era di Inoua, lo bocciavano al 65,3% rispetto al 22,5% se era di Smith, ma soltanto al 48.2% se era anonimo. A Inoua hanno tolto perfino il poco status che aveva e lo hanno trattato da paradoxer…
Preprint. Il Journal of Behavioural and Experimental Finance pubblicherà i risultati dell’esperimento insieme al paper di Smith e Inoua che prima dovranno finire il compito rispondendo alle obiezioni dei propri revisori.
Rif. anche l’Economist e thread di Brian Nosek.
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A proposito di economia, dico spesso male degli Integrated Assessment Models (IAM) che simulano i costi e benefici del passaggio alle energie rinnovabili in funzione di scenari socio-economici con assunti implausibili: sviluppo lineare, prezzi costanti, tasso di sconto esorbitante ecc.
Questa settimana su Joule è uscita una valutazione mega-integrata di Rupert Way et al. di Oxford coordinati da Doyne Farmer, non di quattro tecnologie come dice l’abstract, ma di decine.
E’ la prima che vedo basata su serie temporali così lunghe (>100 anni per il carbone) e con un confronto delle varie opzioni usando tre scenari – transizione veloce, lenta o nessuna fino al 2050 – modelli stocastici, e complicate “ponderazioni” statistiche. E’ un mattone: 142 pagine solo di materiali supplementari (Document S1).
Avrò capito nemmeno la metà (per simulare le curve d’esperienza non si dovrebbero usare modelli bayesiani? O meglio stocastici per via di rischi tipo pandemie, guerre ecc.?), ma i risultati non sono molto diversi di quelli ottenuti con valutazioni meno ampie, e mi sembrano sensati:
- Precedenti analisi hanno suggerito che la convenienza economica o meno di una transizione veloce alle tecnologie per l’energia pulita dipende dal tasso di sconto. Ma qui mostriamo un risultato sorprendente: è probabile che la transizione rapida sia molto più economica a tutti i tassi di sconto ragionevoli. Utilizzando il tasso di sconto sociale dell’1,4% consigliato nella Stern Review, per es., il risparmio netto attuale previsto è di circa $12 trilioni. Al tasso di sconto più elevato del 5%, il risparmio previsto è di circa $5 trilioni.
Pettegolezzo
A Stanford, Doyne Farmer aveva inventato con altri due studenti un sistema semi-digitale per vincere alla roulette. Cercavano di non vincere troppo, ma a Las Vegas i gestori di un casinò si sono insospettiti lo stesso e hanno mandato due gorilla a pestarli mentre tornavano verso il pulmino dove dormivano…
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L’altro ieri l’Organizzazione Meteo Mondiale ha pubblicato United in Science 2022, la sua rassegna annua delle ricerche sui cambiamenti climatici in corso. Da kleenex. D’altronde ieri i democratici della Camera statunitense hanno pubblicato le frottole raccontate da BigOil fra il 2016 e il 2020 a politici e media per far credere che prendeva sul serio la transizione energetica…
Tiramisù
Su Current Biology, Barbara Klump et al. del Max Planck e due ricercatori australiani raccontano una ricerca divertentissima sull’educazione collettiva e l’evoluzione culturale di pappagalli e umani che usano a scopi opposti 3284 bidoni dell’immondizia nei sobborghi di Sidney. In open access e recensione su Science per chi non ha esaurito i 5 articoli gratis al mese.
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Ieri sera a Harvard, ricorda M.M.- agg. anche Cimpy – sono stati assegnati i premi Ig Nobel, in remoto anche quest’anno. Video della 32ma Prima cerimonia annua e, per chi ha fretta elenco dei fortunati vincitori, tra cui per l’economia:
- Alessandro Pluchino, Alessio Emanuele Biondo e Andrea Rapisarda, per aver spiegato, matematicamente, perché il successo premia spesso non le persone di maggior talento ma le più fortunate.
Ref.: “Talent vs. Luck: The Role of Randomness in Success and Failure,” Alessandro Pluchino, Alessio Emanuele Biondo, and Andrea Rapisarda, Advances in Complex Systems, vol. 21, n. 3 e 4, 2018.
Hanno partecipato alla cerimonia: Alessandro Pluchino, Alessio Biondo, Andrea Rapisarda
[Nota: è il secondo premio Ig Nobel Prize assegnato ad Alessandro Pluchino e Andrea Rapisarda. Il premio Ig Nobel 2020 per il Management era stato assegnato ad Alessandro Pluchino, Andrea Rapisarda e Cesare Garofalo, per aver dimostrato matematicamente che le organizzazioni diventerebbero più efficienti se promuovessero le persone a caso.
Sergio Lo Iacono che ha partecipato pure lui alla cerimonia, condivide il premio per la Pace,
- per lo sviluppo di un algoritmo che aiuta i pettegoli a decidere quando dire la verità e quando mentire. Ref. “Honesty and Dishonesty in Gossip Strategies: A Fitness Interdependence Analysis,” Junhui Wu, Szabolcs Számadó, Pat Barclay, Bianca Beersma, Terence D. Dores Cruz, Sergio Lo Iacono, Annika S. Nieper, Kim Peters, Wojtek Przepiorka, Leo Tiokhin and Paul A.M. Van Lange, Philosophical Transactions of the Royal Society B, vol. 376, no. 1838, 2021.
Complimenti a tutti.
credo che il link al commento di M.M. sia questo:
https://ocasapiens.org/2022/09/13/sadi-carnot/#comment-2220
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