Da febbraio, ho perso il ritmo del post quotidiano per via di conversazioni sugli eventi bellici, politici, climatici ed economici. Adesso iniziano al mattino: al bar sotto casa, al mercato e nel condominio abbiamo parecchio da dire.

Foto di Hengameh Golestan, The Guardian – altre su Women’s Art
Da quest’estate Twitter mi “notifica” articoli che altrimenti mi perderei, questa settimana tantissime. Le amiche anche, e a differenza di Twitter si spazientiscono. Risultato: un elenco troppo lungo con sunti troppo brevi. Cercherò di darmi una regolata.
- “Sorelle d’Italia“, l’articolo di Ida Dominianni su Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia che era uscito sull’Essenziale, rilanciato dalle amiche di Erbacce con la vignetta di Pat Carra; “They’re with Her. Across Europe, a new generation of far-right female politicians is breaking glass ceilings (among other things)” di George Pendle per Air Mail – se non volete iscrivervi, Molly Jong-Fast pubblica estratti.
- “Iran: le donne in testa alla rivolta” su Erbacce; “Quel espoir pour les femmes iraniennes?” della sociologa franco-iraniana Azadeh Kian che mi ha fatto capire il contesto. Era uscito due mesi fa, e gratuito dal 22 settembre sul sito di Diplomatie Magazine; “Sollevato il velo di Masha” di Marina Forti su Anbamed.
- Dopo l’uccisione di George Floyd, Nature aveva promesso uno studio su come la rivista aveva contribuito a una scienza discriminatoria. L’editoriale di questa settimana ne fa un esempio e annuncia un numero speciale sul tema;
- la “World view” è dedicata alle misure di esclusione delle persone transgender, “prive di evidenza scientifica”.
- Contro la volontà degli autori, Nature ha ritrattato un paper uscito in ottobre 2020 che descriveva un nuovo materiale superconduttore a temperatura ambiente. Davide Castelvecchi spiega perché i dati sembrano improbabili. Stessa notizia vista da Eric Hand su Science (da saltare se non volete esaurire i 5 articoli gratis/mese)
- I ricercatori italiani temono che il nuovo governo tagli i fondi già scarsi, scrive Giulia Guglielmi. D’altronde non c’erano progetti per la ricerca nei programmi elettorali (che ho visto) né per la cultura in generale.
- Il bravissimo Ed Yong dell’Atlantic ha concluso la sua inchiesta fra i malati di covid, di long covid e malattie croniche simili in USA, con “The Pandemic’s Legacy Is Already Clear. And it will happen again“, un saggio un po’ disperato di… – etica sociale? – sulla contraddizione tra “i valori americani” e quelli della sanità pubblica. E sei mesi di sabbatico per riprendersi dalla depressione.
- la fisica austriaca Sabine Hossenfelder, famosa per i video divulgativi, è stata brutalmente criticata per un articolo sul Guardian. In modo poco diplomatico, ma sensato (imo) accusava i particellari di ripetere sempre gli stessi e costosi errori. Ha risposto alle critiche sul suo blog e con un bel paper con Jonte Hance – (imo bis, non fidatevi troppo) – sul problema della misura in meccanica quantistica e una proposta per iniziare a risolverlo.
- Birdlife ha pubblicato “State of the World’s Birds 2022” – link alla versione inglese, c’è anche in francese e in spagnolo – foto stupende, brutte notizie.
- Si avvicinano le elezioni di mid-term, di solito perse dal partito al potere, e parecchi candidati democratici chiedono più controlli a livello statale sulle vendite di armi ai civili. L’editoriale “Better data, less gun violence” di Science chiede più fondi per la ricerca su come ridurne le vittime.
- Ci sono ben quattro paper (link a quello introduttivo, link agli altri nelle note) sulle rocce ignee “modificate dall’acqua” nel cratere Jezero di Marte. Ancora niente tracce di vita marziana…
- … Quello più mediatico e travisato rischia di essere “Sex- and age-dependent genetics of longevity in a heterogeneous mouse population” in open access di Maroon Bou Sleiman et al. anche se non hanno scoperto alcun gene della longevità nei topi. Sul loro cromosoma 12 e su quello 3 delle femmine hanno identificato posizioni (loci) lungo il Dna, di alcuni geni espressi nelle cellule del fegato. Contribuiscono per diverse vie bio-chimiche all’invecchiamento fenotipico di maschi e femmine se non morivano prima dell’età media della morte nei loro ascendenti. Comunque ne traggono un elenco di 5 geni da studiare “prioritariamente” fra gli oltre 2000 geni “associati alla longevità” identificati in topi, vermetti C. elegans e umani… Gli esperimenti per distinguere l’eredità genetica da altri fattori come l’alimentazione in tenera età mi sembrano fatti bene, ma le conclusioni un po’ esagerate. Perspective dal titolo ottimista di J. Magalhães, in open access.
- Science non fa la storia degli articoli discriminatori che ha pubblicato, né si dà linee guida deontologiche come le riviste del gruppo Nature, ma consiglia “A framework for sex, gender, and diversity analysis in research” alle agenzie che finanziano la ricerca…
- ieri sono usciti gli short di Leonid Schneider, uno dei quali riguarda Paolo de Coppi, aspirante neo-Macchiarini;
- e nei media francesi la notizia del licenziamento di vari responsabili dell’IHU-Marsiglia, l’istituto di ricerca sulle malattie infettive diretto fino a due mesi fa da Didier Raoult che diceva di prevenire e curare il covid con l’idrossiclorochina, l’ivermectina e via via un numero crescente di farmaci inefficaci. Licenziamenti decisi dal prof. Fournier, suo braccio destro e anche lui coautore di alcuni paper falsificati o di “rilevanza penale”, che ora lo dirige lui… D’altronde non ha molta scelta.
Mi mancano ancora Science Advances e The Economist che la settimana scorsa aveva dedicato tutto il “Technology Quarterly” a una rassegna delle nuove ricerche in neuroscienze cliniche. Ben fatto, trovo, sul finale forse un po’ sbilanciato sui progressi delle tecnologie tipo interfacce cervello-computer o protesi robotiche.