Tentativi, errori e correzioni

Da vent’anni gli “studi di attribuzione” cercano di stimare il contributo – positivo, negativo o nullo – dell’AGW agli eventi meteo estremi e dal 2012 il Bulletin of the American Meteorological Society pubblica ogni anno un numero speciale con un numero crescente di paper sul tema. Carbon Brief celebra il doppio anniversario con una mappaContinua a leggere “Tentativi, errori e correzioni”

Non ci son più le stagioni

La settimana scorsa, la temperatura superava di 40 °C la media di fine estate in alcuni altipiani (attorno ai 3000 metri) dell’Antartide, e di 20-30 °C quella di fine inverno nel circolo polare artico: in Norvegia, in Groenlandia e nella Terra di Francesco Giuseppe, l’arcipelago russo nel mare di Barents.

Nonni e nipoti

Due anni fa, i fautori di soluzioni indolori (per loro) alla crisi climatica travisavano un articolo di Science, già fuorviante di suo. Per ridurre di due terzi la CO2 aggiunta all’atmosfera dalle nostre attività, dicevano, bastava piantare subito oltre mille miliardi di alberi su 1,6 mille miliardi di km2 (900 miliardi km2 nella versione nonContinua a leggere “Nonni e nipoti”

Xi, ambientalista all’estero

All’assemblea generale dell’Onu l’altro ieri, il leader supremo ha promesso che la Cina “non costruirà più centrali a carbone all’estero”. Mi sembrava un’ottima notizia. Su The Conversation avevo letto “China finances most coal plants built today” di Jeff Nesbit, e l’avevo pure citato.

Questa l’ho già sentita

Grazie dei link all’ultima cingolata. Ministro e nome sempre più orwelliano del ministero a parte, niente di nuovo: Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici, loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato. Lo diceva anche il Gentile dott. MariuttiContinua a leggere “Questa l’ho già sentita”

I Majorana e i malumori

“La posta in gioco è alta,” scrive Sergey Frolov su Nature, purtroppo “un’ombra è calata sulla gara per rilevare un nuovo tipo di particella, il fermione di Majorana, che potrebbe alimentare i computer quantistici”. I quantum bit diventerebbero stabili, inizierebbe una rivoluzione. Bref, nel settore c’è una “eccitazione” che non si vedeva dai tempi “delleContinua a leggere “I Majorana e i malumori”